Dopo il biogas ora il deposito (su pozzi idrici Carboy) per rifiuti speciali non pericolosi. E’ questo lo sviluppo di Sciacca?

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SCIACCA. EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

Le parole hanno un significato, come le azioni. In questa nostra Sciacca di parole se ne producono a quantità industriale. Purtroppo, anche le azioni seguono un andamento sovente inverso ai propositi e finiscono con l’imporre alla città impianti che cozzano con la “vocazione” turistica della stessa, con la “bellezza” del territorio, visto che il termine va di moda.

E mentre il termalismo dorme sonni tranquilli nella sua stasi che si protrae negli anni, indisturbata, alcune azioni, invece, sembrano atleti centometristi. Velocissimi, superando a piè pari gli ostacoli della burocrazia che svela il doppio volto, tagliente e paradossale. Subito il via alla realizzazione dell’impianto a biogas in contrada Scunchipani, e subito sarà il via per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi nella dismessa cava Spagnolo.

Mentre l’impianto della My Ethanol ricade in una zona preziosa per le attività agricola, il riutilizzo della cava dismessa ricade su un territorio dove insistono i pozzi idrici del Carboy. Non solo quelli, ma anche i pozzi dei privati. E così Sciacca è minacciata per aria e per terra, anzi sottoterra.

La nostra testata giornalistica ha pubblicato la notizia ieri mattina, tempestivamente e con anticipo. Anche perché in questa città le furberie scorrono quasi all’insaputa per poter far trascorrere il tempo utile per eventuali “osservazioni”. Esattamente come quella che riguarda il progetto di una ditta agrigentina, Soambiente,  per la realizzazione di una discarica per rifiuti speciali non pericolosi nell’ex cava Spagnolo, nell’omonima contrada. Pubblicata sull’Albo pretorio il 10 giugno ed entro 30 giorni bisogna presentare eventuali osservazioni.

Albo Pretorio è un link all’interno del sito ufficiale del Comune di Sciacca che tutti i saccensi leggono la sera prima di addormentarsi. Non abbiamo dubbi! E allora, formalmente è stato pubblicato l’avviso, sostanzialmente la questione passa in silenzio sulla testa dei saccensi.

Sappiamo come andrà a finire. Come è finita con la My Ethanol. Anche il Comitato della zona interessata si è zittito. E le guerre del sindaco si sono disperse, come le mozioni del fu Consiglio comunale, come i reduci di un esercito in fuga. Tutto è finito nel nulla e la My Ethanol va che è una bellezza.

Anche questo progetto andrà avanti liscio liscio. Qualche presa di posizione, magari qualche accenno di marcia a piedi o in bici, o col monopattino col bonus, ma alla fine avrà il via la Valutazione di Impatto Ambientale. Del resto, mamma Regione è sempre più lontana dalla provinciale Sciacca.

Sciacca è terra di conquista, e l’unica via per uno sviluppo sostenibile e naturale della città rimane prigioniera delle sabbie mobili.

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