Usura e truffa, Sciacca era la sede dei truffatori e usurai palermitani. Vittima la Findomestic saccense e 12 persone
SCIACCA. Dopo la scoperta della truffa sulle false assunzioni alle Poste Italiane, il magistrato inquirente della Procura della Repubblica di Sciacca, Michele Marrone, ha portato a segno un altro disegno criminoso architettato da 6 palermitani, finiti nella rete del blitz di stamattina con 4 persone agli arresti domiciliari e 2 con l’obbligo di dimora. Blitz dei carabinieri della compagnia di Bagheria su richiesta della Procura della Repubblica di Sciacca.
Agli arresti in casa finiscono tre palermitani e un uomo di Terrasini, accusati di usura, truffa e falso. Anche gli altri due indagati sono di Palermo. Farebbero parte di un’organizzazione che si arricchiva sfruttando la disperazione della gente che, pur di accedere al credito, accettava di pagare interessi del 20% per l’intermediazione finanziaria.
La base operativa è stata Sciacca, ecco perchè la richiesta degli arresti parte dalla Procura di Sciacca, città nella quale sono stati consumati i reati nei mesi di gennaio e febbraio 2020 a danno di una dozzina di persone. A Sciacca ha sede anche la finanziaria Findomestic che risulta vittima della truffa ad opera dei 6 soggetti raggiunti da provvedimenti ristrettivi.
Le serrate indagini, coordinate dalla procura di Sciacca, hanno permesso di accertare, attraverso intercettazioni telefoniche e riscontri documentali, che l’organizzazione si arricchiva sfruttando la disperazione di comuni cittadini finiti nella rete dell’usura.
I carabinieri stanno perquisendo sede saccense della Findomestic (che è vittima dell’associazione criminale) poiché un componente, di Palermo, dell’associazione criminale era in servizio proprio nella sede.
Captando il bisogno disperato di cittadini che non potevano accedere al credito, pensava tutto l’organizzazione criminale. Falsificavano i documenti, ritoccavano all’altro i redditi delle buste paghe, falsificavano il certificato di residenza indicando la stessa a Sciacca. Si facevano consegnare il cellulare dai cittadini perché in tal modo rispondevano alla telefonata di conferma da parte della Findomestic sulla pratica aperta.
Ma c’è di più. I truffatori praticavano anche l’usura ai richiedenti il prestito. Ricevuta la somma, i criminali applicavano l’usura chiedendo soldi alle vittime.
Le indagini, coordinate dalla procura di Sciacca, hanno smantellato la rete criminale che si arricchiva sfruttando la disperazione di comuni cittadini che, pur di accedere al credito, accettavano di pagare corrispettivi usurai, che potevano raggiungere un tasso di interessi complessivo anche del 20%.
Filippo Cardinale