Terme e marcia, Ferrara: “Fino alle elezioni 2022 ci saranno altre trovate, singolari come questa se non di più”

SCIACCA. Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera dell’architetto Michele Ferrara.

Caro Direttore,
ho letto in un articolo del Suo giornale di questa marcia di protesta da Sciacca fino alla sede della Presidenza della Regione che sarebbe stata decisa dalla Sindaca dall’irrisolto problema delle Terme rispetto all’ultima idea partorita nel tempo di assegnazione all’INAIL della titolarità del complesso alberghiero e termale di Sciacca e, sembrerebbe, da quanto il prof. Faraci ha scritto su Sicilia network lo scorso dicembre, anche delle Terme di Acireale.
A prescindere dal fatto che dopo una marcia così lunga si arriverebbe stanchi da morire e poco lucidi rispetto alle cose da fare, e che noi aspettiamo ancora la tenda che l’on.le Michele Catanzaro avrebbe dovuto erigere nel piazzale delle Terme, Lei sa che è stata espressa una condivisibile opinione sul ruolo che l’INAIL dovrebbe svolgere per una riapertura delle Terme ritenendola una soluzione inadatta, dato che chiunque mastichi un pò di turismo conosce bene l’evoluzione delle terme da un termalismo sanitario ad un termalismo del benessere e, soprattutto, la necessità di fare di Sciacca un centro turistico più che sanitario.

L’intervnto dell’INAIL è infatti solo e soltanto sanitario: se è pur vero, infatti, che leggi nazionali di stabilità della fine dello scorso decennio hanno autorizzato l’INAIL a valutare nell’ambito del suo piano triennale 2019-2021 la realizzazione di investimenti immobiliari nel settore termale e alberghiero-termale, con esclusivo riferimento alle aree che presentano significative condizioni di crisi economico-Industriale, è anche vero che il suo aggiornamento per il triennio 2020-2022 ha previsto tali interventi soltanto “in relazione alle esigenze riabilitative dei propri assistiti” e non in via generale.

E’ difficile infatti immaginare che un Istituto pubblico la cui mission è sviluppare la cultura della prevenzione per ridurre gli infortuni sul lavoro, assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio e garantire agli infortunati sul lavoro e agli affetti da malattia professionale le prestazioni economiche, sanitarie, curative e riabilitative, nonché l’assistenza per il reinserimento nella vita di relazione diventi di colpo un investitore immobiliare turistico.
E’ chiaro che l’INAIL opera solo e soltanto per una riabilitazione in ambiente termale, cioè per una riabilitazione ancora più proficua rispetto a quella ordinaria.
Allora perché si dovrebbe marciare? Perché Sciacca diventi invece solo un polo sanitario-riabilitativo?

Le energie e le risorse si dovrebbero conservare per ben altro. Ricordiamo che la campagna elettorale di questa Amministrazione ha avuto due slogan: “mai più cinque anni così” e “riprendiamoci le terme”.
I quattro anni che sono passati sono stati molto, ma molto, peggio del precedente quinquennio e le terme stanno peggio di come la Sindaca le ha trovato al suo insediamento.
Vedete che da qui alle elezioni dell’anno venturo ci saranno altre trovate, singolari come questa se non di più, per far capire che la Valenti e la sua Amministrazione non hanno alcuna responsabilità sulla vicenda delle terme e che queste sono tutte del Governo regionale. Ma Sciacca ha buona memoria e ricorderà la tragicomica vicenda della concessione dei beni al Comune mai definita, del parco termale inaugurato senza taglio di nastro (solo perché Musumeci ha stigmatizzato la ampollosa cerimonia preparata), dell’incidente alla bambina avvenuta il giorno dopo, della distruzione delle strutture termali, della chiusura della strada e di tanto altro.
Meglio la tenda di Catanzaro, per lo meno è più riposante.

Michele Ferrara

Caro Architetto, non abbiamo avuto manco la famosa tenda. Neanche una canadese, edizione scontata. F.C.