AstraZeneca, vaccini in frigo: 50mila in dono dalla Sicilia alla Puglia. Il paradosso di un’Isola vittima del pregiudizio
SICILIA. Cinquantamila dosi di AstraZeneca inutilizzate partono per la Puglia che invece ha esaurito le scorte. Questo perché i siciliani rifiutano AstraZeneca e la Sicilia resta il fanalino di coda delle vaccinazioni anti- Covid e ultima regione in zona arancione — assieme a Sardegna e Valle d’Aosta — in un’Italia ” gialla”.
Nell’Isola domina la psicosi verso il siero anglo-svedese che rischia di penalizzare le riaperture: il governo nazionale vuole introdurre come criterio per l’attribuzione dei colori la copertura vaccinale delle fasce più a rischio.
Domenica, su 27.700 dosi somministrate, appena 2.576 sono targate Vaxzevria ( il nuovo nome del siero prodotto a Oxford), il giorno prima 4.019 su oltre 35.700. La Regione spera di rimediare offrendolo ad altre fasce d’età, ma a un giorno dal via alle iniezioni per gli over 50 in buona salute, dall’Agenzia italiana del farmaco non è arrivata l’attesa pronuncia sull’abbassamento dell’età consigliata per questo siero finora proposto solo agli over 60 senza patologie.
E così, mentre in Sicilia 250mila dosi del vaccino AstraZeneca (usato da tutti gli inglesi) restano nei frigoriferi, nelle altre regioni cominciano a scarseggiare. Nelle prossime ore arriverà il via libera del commissario Figliuolo a cedere 50mila dosi alla Puglia, che ne è rimasta a secco e reclama scorte per i richiami.
La task force della Regione Sicilia sta censendo le fiale in scadenza per dirottarle alla Regione Puglia con la quale sarà stretto un accordo.