Ospedale di Ribera, la maggioranza sollecita l’unità politica e civica e invita a condividere linee guida per il futuro della struttura

RIBERA. I consiglieri di maggioranza Angileri, Ciancimino, Cibella, Costa, Di Caro, Ganduscio, Liberto, Miceli, Mule, Quartararo  e Siragusa, relativamente alla attualissima questione che riguarda l’ospedale Fratelli Parlapiano.
I consiglieri di maggioranza intervengono per sollecitare la condivisione di un documento che non abbia steccati politici, anzi è mirato ad una unità di intenti per rafforzare in modo costruttivo e propositivo una soluzione che sia compatibile con le esigenze del territorio e l’evoluzione della struttura sanitaria a pandemia finita.
Ed è al futuro imminente che bisogna volgere lo sguardo e l’attenzione poiché “la pandemia causata dal Covid- è scritto nella nota della maggioranza- ha determinato nella sanità italiana una serie di sconvolgimenti che hanno portato ad una attenta riflessione sui futuri assetti dell’assistenza ospedaliera e di quella territoriale, unitamente ad una rivisitazione delle scelte di politica sanitaria effettuate nel passato”.
In questa ottica rientra la capacità di una visione corretta e lungimirante, ma anche innovativa, che interessa l’ospedale di Ribera. Ospedale che “ha subito una sostanziale trasformazione e che dovrebbe rappresentare un’occasione di rilancio in un vasto ambito territoriale”.
Insomma, bisogna evitare il rischio di una visione riduttiva. Bisogna avere la capacità di rilanciare ed è per tale circostanza che è auspicabile “l’attivazione di nuove specialità rispondenti ai bisogni assistenziali dell’intera  provincia e destinate a nuovi servizi oggi mancanti nel territorio”.

Una visione che deve necessariamente vedere oltre il periodo dell’emergenza e puntare al futuro immediato nel quale “l’interesse principale è rivolto non solo alla attuale situazione dell’ospedale diventato l’unico Covid Hospital della provincia di Agrigento”, ma deve essere concentrato “a rispondere ad una variegata e complessa richiesta di assistenza, ordinaria e di emergenza, proveniente da un bacino d’utenza costituito da 12 comuni e da circa 80.000 abitanti”.

Per la maggioranza “è in questo contesto che si inserisce la diffusa e pressante preoccupazione derivante dalla sospensione del Pronto Soccorso dell’ospedale di Ribera, che ha creato e continua a creare pesanti criticità sanitarie e pericolosi disservizi, con l’aggravante di avere ulteriormente peggiorato la già precaria situazione del Dipartimento di Emergenza dell’ospedale di Sciacca”.  In un momento di così grave emergenza, non solo sanitaria, “la chiusura dell’area emergenziale di Ribera diventa un rischio per la salute di molti cittadini se non, talora, un inammissibile pericolo per la vita”.

La situazione attuale deve catalizzare l’attenzione nella direzione di “attivare presso l’ospedale di Ribera  una struttura che possa adeguatamente rispondere alle emergenze, mediche e chirurgiche, che come si è constatato in questi giorni, non è stato possibile assicurare attraverso le strutture territoriali, vecchie e nuove, attualmente attive”.  In take ottica, dunque, assume rilievo “la riattivazione dell’Unità Operativa di Chirurgia dell’ospedale riberese, al fine di riprendere l’attività operatoria, almeno di piccola chirurgia, e quella ambulatoriale, la cui sospensione ha aggiunto ulteriori disagi a quelli già precedentemente segnalati”.

E per il prossimo futuro? Nella proposta di condivisione di un documento che faccia da piattaforma e da pungolo alla classe politica tutta, la maggioranza, nel proiettare  l’ospedale di Ribera in una evoluzione intelligente e innovativa, nel ritenere “la imprescindibile complementarietà con l’ospedale di Sciacca”, con il quale il Fratelli Parlapiano rappresenta un unicum non solo giuridico”, ritiene vitale “di valorizzare le strutture esistenti, in particolare quelle ad elevato valore tecnologico che hanno comportato un rilevante impegno economico, e di creare le condizioni per rispondere alle vecchie e nuove richieste di salute di un vasto territorio, che va oltre i confini provinciali”.

Una visione di sviluppo dell’offerta sanitaria che confida “nella lungimiranza del vertice aziendale dell’ASP di Agrigento e, principalmente, nella sensibilità e nella disponibilità della classe parlamentare, chiamata a decidere su un importante problema di salute pubblica, che necessita di risposte chiare nelle modalità e definite nei tempi”.

E allora, inutile creare fughe in avanti infruttuose, ma è necessario che anche “i consiglieri della minoranza, i sindaci e relative giunte, Consigli comunali dei paesi ricadenti nel bacino afferente all’ospedale di Ribera condividano il presente documento in vista di un Consigliocomunale straordinario ed aperto per discutere dell’ospedale di Ribera in presenza dei Parlamentari del territorio e dei vertici aziendali dell’ASP di Agrigento”.