Sciopero della fame dirigenti Confcommercio. Aderisce anche Giuseppe Caruana

SCIACCA. Anche la Confcommercio Sciacca aderisce allo sciopero della fame per denunciare la grave situazione degli operatori economici di tutta Italia.
Da giovedì il presidente Confcommercio Sicilia Gianluca Manenti, i presidenti provinciali di Trapani e Catania, Pino Pace e Pietro Agen, e il presidente Fipe Sicilia, Pistorio, attueranno lo sciopero della fame anche dopo le scene viste in queste ore a Milano e in altre parti d’Italia.
“Non ne possiamo più. Oltre ai danni, pure la beffa. Bisogna dare un segnale. E forte. E l’unico modo per farlo è protestare in maniera dignitosa, civile ma rivendicando con forza quelli che sono i nostri diritti. Qui ci sono operatori economici che non sanno più come fare per andare avanti, per mantenere le proprie famiglie. E poi assistiamo ad assembramenti di massa come quelli di ieri a Milano, e anche in altre piazze italiane, che rappresentano uno schiaffo per tutti noi”.
Così il presidente regionale Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, nell’annunciare che a partire da giovedì 6 maggio attuerà lo sciopero della fame per evidenziare lo stato di gravissima difficoltà che attanaglia tutte le imprese del comparto, soprattutto gli addetti alla ristorazione e i bar. Una protesta a cui hanno deciso di unirsi, sempre a partire dalla stessa data, il presidente provinciale Confcommercio Catania, Piero Agen, che è anche presidente della Camera di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa; il presidente provinciale Confcommercio Trapani, Pino Pace, che è anche presidente Unioncamere Sicilia; e il presidente regionale Fipe Sicilia, Dario Pistorio.
“E’ da mesi che non si lavora – continua Pistorio – abbiamo sempre fatto prevalere la logica del buon senso, anche quando la situazione era, così com’è tuttora, disperata. Ma siamo rimasti senza parole per quello che è accaduto in queste ultime ore. Le dichiarazioni da noi rilasciare, le proteste di piazza da noi fatte, evidentemente, non bastano più. Sì, è necessario dare un segnale forte. E lo faremo nell’unico modo possibile, in modo dignitoso ma evidenziando tutta la nostra preoccupazione e il nostro malumore”.
“No, non ci stiamo a questo gioco al massacro – continua il presidente Agen – è una situazione davvero kafkiana. Non pretendiamo che le riaperture ci possano essere a partire da domani. Ma attendiamo una data certa. Chiediamo che le attività commerciali tuttora chiuse possano riaprire, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza, a cominciare da un determinato momento. Andare avanti così, senza prospettive, sembra davvero camminare a tentoni”.
“Non volevamo certo arrivare a questo punto – continua il presidente Pace – e non ce l’abbiamo neppure con i tifosi interisti, e lo dico io da tifoso nerazzurro. Ma le scene a cui abbiamo assistito in questi giorni sono davvero pesantissime. Noi stiamo lottando ogni giorno per sopravvivere e poi ci confrontiamo con situazioni del genere. L’unico modo per andare avanti è quello di potere contare su un minimo di prospettiva. Sarà, altrimenti, una devastazione economica senza precedenti”.