Ospedale Ribera, M5S: “No all’antipolitica e alle strumentalizzazioni. Bisogna programmare”. Pace: “Rivogliamo l’ospedale”

RIBERA. “No all’antipolitica e alle strumentalizzazioni, ma è necessario programmare”. Sulla vicenda attuale che riguarda il Fratelli Parlapiano, c’è un intervento dei grillini a firma di Vincenzo Rossello, locale coordinatore. Una nota con quale i grillini intendono fare chiarezza.
Per il M5S, l’ospedale Fratelli Parlapiano “non è a rischio chiusura; anzi i forti investimenti Covid finanziati dal governo centrale, obbligano la Regione Sicilia, competente in materia, attraverso la direzione strategica dell’Asp di programmarne il post Covid. È su quello che dovrebbe concentrarsi e dibattere la politica ed eventualmente l’opinione pubblica”.
La questione si concentra sul Pronto Soccorso. “Il presidio riberese-continua la nota del M5S-  è stato inserito tra i Covid Hospital, ciò comporta che in questo particolare momento di forte stress sanitario il Fratelli Parlapiano si occuperà esclusivamente di patologie Covid”.
Nella nota c’è un passaggio anche di critica contro un certo populismo. “Chi sostiene che questa scelta indebolisca il Fratelli Parlapiano, probabilmente o non conosce la situazione o lo fa in mala fede, puntando alla malcontento popolare attraverso una non corretta rappresentazione dei fatti e delle prospettive post Covid”.
Per il M5S, “il Covid Hospital è stata una scelta lungimirante oltre che una ghiottissima occasione per salvaguardare il Fratelli Parlapiano messo fuori dall’ultima rete ospedaliera”. Una affermazione che spinge il M5S a ricordare che “fino a qualche mese fa nessuno in Regione era disposto a modificare la rete ospedaliera”.
L’emergenza Covid, però, ha apportato novità. “C’è una prospettazione diversa e la Regione si trova costretta a rivedere la rete ospedaliera in virtù delle modifiche apportate dalla nuova rete Covid”,motivo per cui “è proprio su questo punto che la politica, gli addetti ai lavori e l’opinione pubblica devono concentrarsi per un più ampio dibattito oltre che sano confronto”.
E allora, per il M5S diventa necessario “una sana programmazione post Covid da inserire nella nuova rete ospedaliera che passa attraverso la comprensione delle esigenze di un territorio, ridistribuendo l’offerta sanitaria provinciale”.
Il M5S, nella nota, fa riferimento al “decreto Balduzzi, un decreto che sicuramente deve essere rivisto, ma che non può e non deve fare da scudo alla classe politica regionale. Esso prevede delle eccezioni per i “Presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate”.
“Abbinare il Covid Hospital con un centro regionale per malattie infettive e un Presidio di Zona Disagiata è la prossima sfida della classe politica, in modo da poter garantire un’adeguata assistenza di emergenza urgenza e al contempo diversificare l’offerta sanitaria di un vasto territorio”, rimarca nella nota il M5S e “questo lo deve fare nella prossima riorganizzazione delle rete ospedaliera regionale, ormai obselota e costretta ad essere modificata in virtù di tutte le modifiche apportate dal Covid e dalla rete Covid”.
Oggi interviene anche l’ex sindaco Carmelo Pace con un hashtag Vogliamo l’ospedale. “È giusto ricordare- scrive Pace- che proprio grazie al personale in servizio, fino a poco tempo fa nel nostro ospedale si poteva essere ricoverati in medicina e subire interventi chirurgici con le sale operatorie e i reparti aperti alla popolazione. Erano  attivi 30 posti di riabilitazione, la Tac era accessibile a tutti, non soltanto ai Covid, al Pronto Soccorso si salvavano vite umane. Non è più possibile nonostante le promesse e gli impegni assunti per il mantenimento di tutti i reparti e per il potenziamento del nostro ospedale”.
Per Pace, “dovevamo quasi gioire ed esultare per aver ottenuto la certezza che presto potremmo ricevere cure per la Malaria e nulla più”.