Zappia: “Aumentano i contagi e i ricoveri. Con l’apertura del Fratelli Parlapiano cresce la capacità dei posti letto Covid
PROVINCIA DI AGRIGENTO. Di Filippo Cardinale
In questo video appuntamento settimanale del commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, vi sono evidenziati due aspetti salienti . Il primo è quello che la nostra provincia è la più contagiata in Sicilia dopo le province di Palermo e Catania. Dunque, per motivi che è pleonastico ripetere ma che risiedono tutti in comportamenti poco consoni alla presenza del virus, con ingiustificati assembramenti e occasioni di festeggiamenti, la curva epidemiologica, come si evince dal grafico, scala la montagna e, purtroppo, non scollina. Ciclisticamente parlando, non inizia la discesa dopo le pedalate faticose per prendere velocità e scendere a valle. I positivi in provincia di Agrigento sono al 13 aprile 1.936, di cui 89 ospedalizzati e, di questi, 12 in terapia intensiva.
Vi capisce fin troppo bene che nella nostra provincia dal 13 marzo al 13 aprile, un mese, i soggetti positivi sono passati da 723 a 1.936; più di due volte e mezzo. Cifra che deve far capire anche ai più duri di comprendonio come il virus c’è e si fa subito e con facilità ospitare in quei soggetti che allentano la guardia. Il Covid è un attaccante efficace e attento che approfitta subito del minimo errore del difensore per mettere la palla in rete. Zappia ricorda anche che, purtroppo, la provincia di Agrigento conta oltre 12 Comuni in zona rossa. Una cifra enorme.
Il secondo punto saliente che il dottore Zappia evidenzia in giallo è che aumentano i ricoveri. Aumentano le occupazioni dei posti letto in medicina Covid negli ospedali di Agrigento e di Sciacca, ma aumentano anche nel nuovo reparto di medicina ordinaria Covid al Fratelli Parlapiano di Ribera. “Dal giorno dell’apertura, lo scorso 2 aprile- dice Zappia- i posti letto occupati in ordinaria Covid sono 16. Questo dimostra che l’emergenza Covid non molla”.
Dunque, aumenta la curva epidemiologica, aumenta l’occupazione dei ricoveri. “Palermo vive un dramma-dice ancora Zappia- e soffre pesantemente e drammaticamente la saturazione di posti letto disponibili per soggetti contagiati. Con l’apertura di Ribera non è escluso che il Fratelli Parlapiano possa ospitare anche persone contagiate provenienti dal palermitano”.
Il video messaggio di Zappia è stato ripreso in una delle stanze di terapia sub intensiva del Fratelli Parlapiano di Ribera. “Abbiamo, in sinergia con la Presidenza della Regione e il soggetto attuatore, profuso un impegno senza risparmio di energie nonostante le difficoltà presentate sia dalla struttura dell’ospedale di Ribera, che era un vero casermone, sia da quelle derivanti dalle difficoltà di consegna delle attrezzature. Oggi- rimarca con soddisfazione Zappia- il Fratelli Parlapiano è ospedale Covid con 40 posti letto di degenza ordinaria, 10 posti letto in terapia intensiva e 10 in sub intensiva”. Ma Zappia tiene anche a sottolineare che la sub intensiva del Fratelli Parlapiano “dispone di alta tecnologia e ha un profilo che simile alla terapia intensiva”. In buona sostanza, la sub intensiva di Ribera, al contrario di quella di Sciacca, può gestire anche pazienti con complicanze respiratorie grazie alle attrezzature di cui dispone.
Il manager dell’Asp di Agrigento ha predisposto tutto quanto necessita per praticare la vaccinazione di massa. Oltre all’hub di Agrigento, a giorni sarà attivato anche l’hub di Sciacca. Attualmente si procede con 600 vaccinazioni al giorno all’hub di Agrigento e 900 negli altri punti vaccinali sparsi in provincia e negli ospedali. “Ringrazio i sindaci che si sono offerti di mettere a di disposizione dei locali per aumentare la capacità vaccinale, ma l’Asp deve fare i conti con le dosi di cui dispone. E’ arrivata una scorta di 9.000 dosi e questo ci permette di proseguire con buon ritmo il piano vaccinale”.
Per quanto riguarda gli over 80, Zappia comunica che entro i prossimi 15 giorni sarà vaccinata la parte restante. Buone notizie anche per i soggetti che erano prenotati con AstraZeneca e che non hanno potuto ricevere l’inoculazione del vaccino per altre patologie. “Ho chiesto alla Regione di poter modificare il programma vaccinale pensando a coloro che erano prenotati e richiamandoli per l’inoculazione con altro vaccino. Ne sono rimasti 3.000 che contiamo di vaccinare nell’arco di due settimane”.