Furbetti dei vaccini: più di 1 dose su 5 inoculata a persone non inserite nelle liste delle priorità

ITALIA. Il numero dei “furbetti del vaccino” fa paura: sono più di 2 milioni e 300.000 gli italiani che sotto la generica voce “altro” del report del Commissario per l’emergenza Covid hanno già ricevuto almeno una dose di vaccino.

Più di 1 dose su 5 (si 12 milioni di dosi somministrate) è stata inoculata a persone non inserite nelle liste delle priorità. Un dato che appare scandaloso se si considera che ad oggi la platea degli over 80 immunizzati è ancora lontana dall’essere completata.

Del resto, anche il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, ha ribadito che le riaperture saranno possibili solo nelle regioni che hanno messo in sicurezza i più anziani, questo numero fa paura.

Va chiarito, però, che il report del commissario Figliuolo non menziona come voci a parte gli over 70 e le persone con gravi patologie che quasi tutte le regioni, chi prima e chi dopo, hanno cominciato a vaccinare legittimamente e dunque queste categorie sono al momento ricomprese nella voce altri.

Ci sono Regioni come la Sicilia, la Calabria, la Puglia, la Campania, la Toscana dove questa voce ha numeri che sfiorano il 30% delle somministrazioni totali e che abusi, dunque, ci siano stati.

Intanto, nella prima fase, si è ampliata a dismisura  la platea degli operatori sanitari e non sanitari che avrebbero dovuto essere quelli in prima linea negli ospedali- come ha ribadito ieri Draghi – e poi dando priorità agli appartenenti ai cosiddetti servizi essenziali in cui si è infilato chiunque: dai magistrati agli avvocati.

Le Regioni che lo hanno consentito, dunque, ne pagheranno il prezzo in termini di ritardi nelle riaperture.  C’è anche un aspetto politico e persino uno penale da approfondire.  Sono, infatti, parecchie le inchieste aperte sui furbetti del vaccino da procure di mezza Italia e anche la commissione antimafia ha aperto un’istruttoria.

Il presidente della commissione, Nicola Morra ha richiesto gli elenchi dei nominativi dei vaccinati in Sicilia, Calabria, Campania e Valle d’Aosta dove il numero degli iscritti nella categoria “altro” è ben oltre la media nazionale.