Ribera, negli ultimi tre giorni + 21 nuovi positivi. Il virus trova facile ospitalità in comportamenti irresponsabili
RIBERA. Non molla l’ondata di diffusione del contagio a Ribera. Il virus Covid prende al volo ogni minimo errore compiuto da persone che allentano la guardia contro il contagio, anzi, troppo spesso offrono il fianco invitandolo a nozze con comportamenti di ingiustificata goliardia tra assembramenti, feste e uso errato della mascherina.
Ribera è stata dichiarata zona rossa, rafforzata nel periodo delle feste pasquali tanto che il sindaco ha emesso ordinanza di divieto di spostamento per raggiungere le seconde case. Certo, ciò che è successo ieri dopo la celebrazione della Santa Messa di Pasqua all’esterno della chiesa Madre, e con tanto di presenza del sindaco che sfoggiava la fascia tricolore assistendo a ciò che non doveva assistere, e meglio ancora vietare, appare fin troppo ovvio che al virus si offrono assist che qualsiasi attaccante mette subito in rete anche a occhi chiusi.
Negli ultimi tre giorni i contagi hanno subito un ulteriore innalzamento con ben 21 nuovi casi, sbalzando da 162 a 183. Meno di un mese fa, 8 marzo, Ribera si avviava alla zona free covid abbattendo la precedente curva fino a soli 9 casi. Poi l’esplosione di contagi e focolai domestici. L’innalzamento coincide anche con il sold out a Seccagrande con immagini ferragostane dove assembramenti, abbracci e baci, e maschere sotto mento, hanno offerto un ventaglio di foto e video di inequivocabili di comportamenti irresponsabili ma assai graditi al virus che, subito, ne ha approfittato.
Dall’8 marzo al 17 marzo, in meno di 10 giorni, il virus si è moltiplicato per 8 portando i contagiati da 9 a 71. Sembrava già un dramma anche in considerazione del numero di abitanti che a Ribera, sulla carta, è di 19.055
Era un segnale preoccupante e premonitore di una situazione che sarebbe ancora precipitata. E infatti, passati solo 11 giorni la curva epidemiologica si innalza ancora aumentando i contagiati da 71 a 157 (28 marzo).
A Ribera la situazione diventa drammatica. L’Asp di Agrigento evidenzia il pericolo a causa della velocità di diffusione del virus e ravvisa la necessità di istituire la zona rossa. Cosa che il Presidente della Regione fa con l’emissione dell’ordinanza.
Ma il virus va saltellando da persona a persona agevolato da focolai domestici. Gli bastano 7 giorni per toccare la cifra di ieri: 183 contagiati. Cifra enorme su una popolazione come quella di Ribera. Ieri la cittadina ha fatto il botto (nella speranza che comportamenti di questi ultimi giorni non abbiamo fertilizzato il compito del virus) anche visivo con lo spettacolo inopportuno (ma anche vietato) in piazza Duomo con l’esplosione di brevi ma pur sempre giochi d’artificio.
Forse si dimentica troppo presto e troppo facilmente che Ribera conta 10 decessi per Covid, persone ricoverate in terapia intensiva che patiscono le pene dell’inferno con la speranza di uscirne vive, persone che soffrono, persone le cui attività sono in preda ad una crisi di portata micidiale, persone che rispettano le regole con sacrifici.
Filippo Cardinale