Indagini flusso dati epidemiologici, Razza intercettato: i morti “spalmiamoli un poco”
PALERMO. Ha fatto un rumore clamoroso la notizia di questa mattina su tre arresti per presunti l’ipotesi di dati falsi su Covid. Ai domiciliari sono finiti il dirigente del “Dipartimento regionale attività sanitarie e osservatorio epidemiologico (Dasoe)” Maria Letizia Di Liberti, Salvatore Cusimano, dipendente dell’assessorato regionale all’Industria, ed Emilio Madonia, dipendente di una ditta che collabora con la struttura per il flusso dei dati. Indagato è anche l’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
L’indagine è partita da un laboratorio trapanese in cui vengono processati i tamponi. Sono finiti sotto intercettazione, a cominciare da Maria Letizia Di Liberti, dirigente del dipartimento che si occupa di osservare e studiare l’andamento del Covid in Sicilia. E Di Liberti si confrontava spesso con l’assessore regionale Ruggero Razza.
Gli investigatori parlano di “contenimento matematico” attuato verosimilmente per evitare o ritardareil passaggio della Regione Sicilia in “zona rossa” con tutte le ripercussioni mediatiche e le conseguenze economiche per gli operatori commerciali che esso comportava.
Razza: “Spalmiamoli un poco”. Di Liberti chiamava una persona al telefono in modo che avvertisse l’assessore Razza: “Digli solo… Biancavilla, i deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”. “Ma sono veri?”, chiedeva Razza, la cui voce entrava nella conversazione. “Sì solo che sono di tre giorni fa”, aggiungeva la dirigente. “E spalmiamoli un poco”, concludeva Razza.
Il 27 dicembre Di liberti chiamava di nuovo l’assessore per informarlo di avere verificato che i ricoveri erano aumentati di 40 unità per cui non sapeva cosa fare. E Razza rispondeva: “vediamo … semmai, stringiamo na picca… vediamo… va…”.
Ed ancora la dirigente lo informava che “poi martedì… ti faccio vedere… sono tutti i positivi… da recuperare… poi li vediamo insieme. Ve bene?”. “Ma quanti sono?”, chiedeva l’assessore. Risposta: “Assai. Poi te li faccio vedere…poi te li faccio vedere… va bo?”. E Razza: “Va bene…”. Da qui le parole del giudice che parla di consapevolezza da parte di Razza.
“Abbiamo 100 da recuperare lì“. In una conversazione si parlava dei “famosi deceduti” che andavano caricati. “Mi su un mare”, dicevano di fronte all’alto numero dei decessi non registrati. Un vorticoso giro di numeri: “Li mettiamo su Enna? Dove li dobbiamo mettere? Perché ora abbiamo da recuperare quelli di Agrigento che ti hanno fatto “sballare” il conto. Abbiamo 100 da recuperare lì su Agrigento”.
“Mille positivi? Mettimone qualcuno domani”. “Mille positivi. Mi assai. Lo sai che farei?… che ne metterei… qualcuno domani che poi ne abbiamo pochi… Sopra i mille non dobbiamo più salire”.
Le conversazioni intercettate arrivano fino a pochi giorni fa. Come dice il Gip, ci sono ancora molte cose da chiarire.
Ecco perché è stata emessa una misura cautelare d’urgenza.