Acqua pubblica, Zammuto: “Chi ostacola la costituzione dell’Azienda speciale consortile?”
SCIACCA. Il coordinatore di Inter.Co.PA. Franco Zammuto torna a farsi sentire in materia di acqua, bene che diventa sempre più prezioso per l’umanità. Il 22 marzo di ogni anno le Nazioni Unite lanciano un appello per celebrare la giornata dedicata alla tutela dell’acqua, richiamando l’attenzione sulla crisi idrica globale, e cercando di sensibilizzare l’intera umanità sulla necessità di pervenire ad uno sviluppo economico sempre più “sostenibile. Oxfam, il movimento globale che si occupa dei diritti dei cittadini poveri del mondo e lotta contro le ingiustizie sociali, ha lanciato una raccolta fondi per finanziare e creare le condizioni minime per dare acqua ai poveri, salvandoli nel contempo dalle malattie dovute alla poca acqua inquinata che sono costretti ad utilizzare.
Anche Papa Francesco è intervenuto sul problema, ricordando l’iniziativa di Oxfam e soprattutto chiedendo al mondo dell’economia e della finanza di non speculare su un bene comune, essenziale per la stessa sopravvivenza dell’uomo. Il riferimento sembra essere rivolto a quanto è avvenuto pochi mesi fa, quando perfino l’acqua è stata quotata alla Borsa di New York. E molto si muove in Europa e in Italia con le multinazionali che pressano per ottenere la “gestione” del prezioso liquido.
A Franco Zammuto non sfugge che “anche a livello locale esistono pericolosi paradossi. Basta pensare a quei Comuni, poco lungimiranti, che, sottovalutando il problema, violano normative e regolamenti, ritenendo di poter fare da soli”, scrive in una nota.
E nella sua qualità di coordinatore del Comitato provinciale per l’acqua pubblica dice la sua su quanto sta accadendo nel territorio agrigentino.
“Com’è possibile che l’ATI della provincia di Agrigento, dopo avere cacciato il gestore Girgenti Acque, grazie alla risoluzione del contratto non attiva poi con determinazione le procedure per completare quanto deciso più di un anno fa?” Il riferimento è chiaramente riferito all’approvazione dello statuto dell’azienda speciale consortile che deve gestire il servizio idrico in provincia di Agrigento.
Zammuto pone alcuni interrogativi. “Chi ne ostacola l’avvio? Qualcuno non vuole più l’Azienda speciale? Se esistono ragioni di impedimento perché nessuno ne parla? Le perplessità sollevate dal sindaco di Agrigento qualche settimana fa c’entrano con lo “stop”? C’entra la politica?”
“La stragrande maggioranza dei cittadini della provincia di Agrigento non riesce a capire come mai la volontà popolare ancora una volta stenta a concretizzarsi e a trovare attuazione, per di più in un settore di fondamentale, vitale, e universale importanza”, conclude Zammuto.