“La caduta”, oggi il libro di Lillo Pumilia sugli eventi e protagonisti degli anni 1972-1994. Presentano Lillo Mannino e Vito Riggio
SCIACCA. “Come se si potesse ammazzare il tempo senza ferire l’eternità”, scriveva lo scrittore statunitense Thoreau (1817-1862). “Tutto insegna, maturando, il tempo”, la massima di grande attualità di Eschilo, drammaturgo greco (525 a.C. – Gela, 456 a.C.). Sono due pensieri che mi piace prendere in prestito per introdurre nel solco della presentazione il libro di Calogero Pumilia “La caduta” (Rubbettino). Una presentazione che, in verità, intende essere il viatico al dibattito sulla piattaforma Zoom che si svolgerà oggi martedì 2 marzo alle ore 18. Un dibattito che condotto dall’ottimo collega Massimo D’Antoni, ha come protagonisti illustri Lillo Mannino e Vito Riggio, testimoni di un periodo politico che deve necessariamente essere riconsegnato alla verità storica. Una presentazione che, ovviamente, avrà la conclusione con l’autore del libro.
Ho voluto citare Thoreau e Eschilo le cui massime ritengo siano più che attuali. Ma soprattutto aiutano a lasciare da parte, anzi sotterrare, una narrazione di un periodo politico di straordinaria rilevanza per la nostra Sicilia. Un periodo che è stato, con molta ma anche voluta superficialità, risolto sbrigativamente. Come se la verità vera, mi scuso per il bisticcio delle parole, facesse male, o bisognasse annerirla con pennellate da parte di chi per fini di mera strumentalizzazione politica doveva distorcere uno dei periodo più interessanti della Sicilia, preludio di una profonda svolta culturale e politica.
Un periodo segnato dalla speranza seminata da uomini di altissimo valore culturale, una nuova generazione politica che con Rosario Nicoletti, Pier Santi Mattarella, Calogero Mannino, Lillo Pumilia, Sergio Mattarella, la Cisl di Dantoni-Riggio-Cocilovo-Bonanno, una generazione di grosso spessore culturale, segnava la nuova covata di dirigenti politici lungimiranti, tutti della sinistra della Democrazia Cristiana e che rompeva, in modo significativo, con la vecchia gestione, il passato scomodo. Una nuova generazione che è riuscita ad attrarre anche personaggi di spicco del PCI, come Achille Occhetto, in un progetto che superava la vecchia contrapposizione ideologica per proiettarsi in un cambio di rotta all’insegna della stagione autonomistica. Un cammino che attraverso Rosario Nicoletti convinse Occhetto che quello era il terreno fertile su cui seminare il riscatto della Sicilia. Non a caso vi furono le riforme più interessanti che riguardavano il ventre molle dell’amministrazione regionale.
Ecco, allora che “come se si potesse ammazzare il tempo senza ferire l’eternità”, il tempo è stato volutamente ammazzato ferendo profondamente l’anima. Ecco, allora, che “tutto insegna, maturando, il tempo”. Il libro di Lillo Pumilia ha il merito di una rivisitazione del periodo 1972-1994 con le lenti di una narrazione obiettiva, vera, ma anche critica là dove è necessario. Quel tempo, quel periodo va assolutamente rivisto, rivisitato, guardando Eschilo per cui “tutto insegna, maturando, il tempo”. E’ arrivato il momento della maturità attraverso il trascorrere del tempo, quella maturità che ha l’obbligo di insegnare a mettere da parte strumentalizzazioni politiche superate, prese di posizioni gratuite, vergognosamente di parte e provenienti da diversi settori della vita sociale.
A mio avviso, il libro di Lillo Pumilia, non solo ha il merito di rappresentare all’attualità lo sforzo, pagato anche con la vita, di uomini che hanno voluto imprimere alla Democrazia Cristiana una svolta definitiva e chiara. Una svolta che con il congresso di Agrigento segna una data storica. Ma la storia va scritta scevra da ogni tentativo fazioso. Pumilia, nel suo libro, ha dato un contributo significativo. Sono, fortemente, convinto che il tempo debba essere uno straordinario insegnamento della verità. Del resto, è passato tanto tempo da quel periodo, e adesso è il tempo della maturità. Una maturità che coinvolga gli attori di quel tempo, anche da parte dell’allora PCI, a narrare alle nuove generazioni che in Sicilia non tutto è nero. Ci sono e ci possono essere sfumature di bei colori.
La lettura del libro “La caduta” è una restituzione della verità alla storia. Ma, ritengo, bisogna fare altro ancora. Bisogna approfondire nelle sedi opportune, appositamente programmate, quel periodo con un dibattito schietto e veritiero. Quello sforzo non è un passato. Anzi, quel passato oggi è più attuale che mai perché è stato precursore di una visione politica di cui oggi si avverte la necessità sotto l’egida della meritocrazia e non della improvvisazione e della superficialità.
Diventa interessante, dunque, partecipare alla presentazione del libro di Lillo Pumilia, e al dibattito con Mannino e Riggio.
Filippo Cardinale
Ecco il link per assistere alla presentazione:
https://us02web.zoom.us/j/87688640309?pwd=bW9HbXdmc01ZbmhxeVhEbkVVeWtxQT09
ID riunione: 876 8864 0309
Passcode: 742215