Resort località Monterotondo: rischia di svanire l’investimento. Stop proroghe alla concessione edilizia

SCIACCA. Quanto è difficile investire sul territorio di Sciacca. Sembra dispensatore di difficoltà agli imprenditori che immaginano di investire sul territorio e non per cementificare, ma per realizzare strutture ricettive. E così, dopo 12 anni dalla sottoscrizione dell’Accordo di Programma Quadro tra ministero dello Sviluppo Economico, comune di Sciacca e quella che all’epoca si chiamava ancora “Sviluppo Italia” (poi divenuta “Italia Turismo”, oggi è diventata “Invitalia”), il progetto per la realizzazione di un resort di lusso è sulla rotta del naufragio.

Un investimento pubblico da 70 milioni di euro in località Monterotondo la cui concessione edilizia è scaduta lo scorso ottobre. Si tratta della seconda delle proroghe alla concessione edilizia a suo tempo accordata dal settore comunale Urbanistica affinché iniziassero i lavori. Proroga resasi necessaria per via di un contenzioso giudiziario con un privato.

Oggi pare non sia possibile concedere un’ulteriore proroga, così come richiesto dai dirigenti di Invitalia. In queste ore forte è l’interlocuzione  tra dirigenti di “Italia Turismo”,  Amministrazione comunale e con i dirigenti competenti per tentare di trovare una soluzione.

Qual è il rischio? Di perdere la possibilità di sviluppo e che i 70 milioni di euro disponibili tornino nelle casse del Ministero. A Roma il vertice di Invitalia starebbe valutando perfino di rivolgersi al TAR, ritenendo che una nuova proroga è concedibile. Si punta, in particolare, sulla sospensione di ogni termine legale prevista dalle norme per contenere la diffusione del Covid. Se così fosse in ogni caso si potrebbero prevedere non più di tre mesi di tempo. Difficile immaginare che in 3 mesi si possa recuperare un ritardo di anni. Anche nel tentativo di salvare il progetto, Invitalia nel frattempo ha ridimensionato del 30% il valore del progetto iniziale.

Francesca Valenti all’emittente Rmk diffonde ottimismo e immagina che gli ostacoli possano essere superati. Oggi c’è un vertice  al Comune. Il  progetto, del resort a Monterotondo è nato o durante l’amministrazione Turturici, ma poi è rimasto rimasto impantanato per anni nella rete di un contenzioso giudiziario.

Sulprogetto avevano puntato due importanti catene alberghiere internazionali: la statunitense “Marriott” e la spagnola “Sol Melià”. Investitori che erano pronti ad implementare il finanziamento pubblico disponibile e a realizzare a Monterotondo una sorta di paradiso terrestre dell’ospitalità e della ricettività alberghiera di alto profilo. Imprenditori che sono scappati e hanno realizzato altrove.

Il nocciolo della questione risiede nell’ambito della liquidazione della Sitas quando emerse un contenzioso con la rivendicazione di un interesse da parte del proprietario di un lotto di terreno che, nella progettazione, ricadeva proprio all’interno patrimonio immobiliare dove sarebbe nato il futuro investimento di Monterotondo. Contenzioso nel frattempo superato, e allora tutto sarebbe stato pronto per dare il via alle opere, confidando che nel frattempo Invitalia tornasse ad individuare un partner privato con il quale condividere il progetto.