Curreri: “Mi sono rotto ampiamente. Il vero dissidente sono io mentre altri pensavano a saccheggiare”

SCIACCA. Il consigliere comunale (sciolto) grillino Alessandro Curreri si “è ampiamente rotto”. La sua foto col braccio che sorregge un volto dubbioso e deluso, davanti a quella che fu la sede del M5S di Sciacca, è emblematica. Del resto, Alessandro Curreri ha il merito di essere stato sempre sé stesso, attirando antipatie e simpatie. Ma la coerenza abita nel suo modo di essere.

“La scissione a livello nazionale del MoVimento 5 Stelle non può conferire la patente di visionari/precursori del dissenso a chi è già andato via per vari motivi. A chi per occupare poltrone, incarichi per gli amici, godere di piazzamenti al sole diceva sempre “Si, va bene così e gli altri sono haters”. Si sfoga così sul suo profilo Facebook.
“Perché a Sciacca come a Palermo, come a Roma se è andata così è anche  colpa loro. È colpa degli yes-men, che avevano assaggiato l’onda verde, il vento favorevole del 2012, che sono andati/vogliono andare via e che adesso si danno una mano di vernice moderata addosso”.
Ma subito precisa, “se c’è un dissidente che ha fatto sentire una voce diversa mentre tutti pensavano a saccheggiare tutto quello che potevano, sono io. E basta”. Lo può ben dire perché Alessandro Curreri ha avuto “il coraggio di andare controcorrente, mentre quasi tutti con le lingue inumidite si gettavano come salmoni baltici ai piedi dei sedicenti statisti, l’ho avuto solo io. E basta”. E si “oppone con fermezza alla “riverginizzazione” dei cerchi magici a secondo mandato e dei loro “pregustatori”.
Curreri fa una carrellata delle sue proposte.
“Sapete? Sarebbe bello indire dei bandi destinati ai giovani neolaureati saccensi. Sarebbe bello aprire a loro la possibilità di fare una esperienza da collaboratori parlamentari, anche in Ars. Come delle borse lavoro, esperienze formative. Secondo me l’incarico fiduciario nel M5S non dovrebbe esistere.” Risposta: “No sei sempre il solito, hai preconcetti. Noi non sappiamo nemmeno chi fa il collaboratore parlamentare. Non c’è dato saperlo. E comunque trattasi di ruoli fiduciari.”
Altra proposta. “Sarebbe bello, in questa seconda fase del movimento, dopo i “bravi ragazzi”, portare adesso in Parlamento una persona preparata e difensore civico come
Mario Di Giovanna”. Risposta: “No, i candidati per la provincia di Agrigento lì sceglie Luigi Di Maio”.
Ancora una proposta. “E il patrimonio comunale saccheggiato dagli anni 70? Facciamo qualcosa? Sarebbe bello concedere dei locali a giovani imprenditori. Ah scusate il patrimonio comunale no. Questo proprio non conviene trattarlo”.
La conclusione di Alessandro Curreri è uno spettacolo pirotecnico. “Ora smettetela di offendere l’intelligenza. Siate moderati a tutti i livelli, anche nelle “minchiate”.
Filippo Cardinale