Agricoltura, “Recovery Fund grande opportunità ma l’amministrazione non ci ascolta”
RIBERA. Il recovery fund metterà a disposizione tante risorse per la Sicilia e dobbiamo utilizzarle al meglio perchè per i prossimi trent’anni non ce ne saranno altre.
Lo dice il consigliere comunale ed ex candidato a sindaco di Ribera Alfredo Mulè in una lettera aperta all’assessore all’agricoltura del suo Comune. Mulè dice giustamente che qualsiasi ipotesi di sviluppo del territorio debba partire dal basso, da chi conosce le peculiarità e le necessità delle attività economiche del comprensorio. E torna a chiedere, come aveva fatto alcuni mesi fa, la costituzione di un tavolo tecnico per mettere sotto una lente di ingrandimento le problematiche dell’agricoltura ed in particolare la limitata capacità di accumulo degli invasi.
“Anche in presenza di annate con alte piovosità – dice Mulè – gli invasi riescono a coprire a malapena il fabbisogno irriguo di una sola stagione. Se si verificasse un’ annata di scarsa piovosità vi lascio immaginare le conseguenze catastrofiche”. Mulè suggerisce un’adeguata programmazione di duplice natura: a lungo termine spingendo per inserire la progettazione di un altro invaso nel piano nazionale dighe, ed a medio e breve termine mettendo in piena efficienza le strutture esistenti.
“Riveste un ruolo cruciale il Consorzio di Bonifica – aggiunge – la cui gestione commissariale nell’ultimo ventennio ha fatto sempre più allontanare la programmazione dalle reali esigenze dei consorziati, che vengono visti sempre più come utenti e non come attori principali di una gestione vicina alle aziende agricole e ai loro fabbisogni. Perciò necessita una vera riforma dei consorzi che li riporti ad una conduzione democratica e ne allarghi le competenze così come avveniva prima della legge di riforma regionale n.45 del 1995”.
Accedere dunque alle risorse offerte dal recovery fund per poter finanziare tutte le manutenzioni straordinarie previste dal Consorzio di Bonifica con sostituzione di interi tratti delle tubazioni fatiscenti, un’adeguata sistemazione idraulica del territorio e dell’assetto viario rurale fatiscente.
“Purtroppo – conclude Alfredo Mulè aprendo un altro fronte di polemica dopo quella sulla situazione finanziaria dell’ente – la nuova amministrazione comunale non sembra disponibile a cogliere le sollecitazioni costruttive che provengono anche dai banchi della minoranza. Il Comune di Ribera, come centro capofila, assieme ad una decina di comuni che si affacciano con fiorenti frutteti sulle vallate dei fiumi Sosio-Vedura e del Magazzolo, dovrebbe farsi carico di un’ipotesi di sviluppo economico dell’intero comprensorio e non soltanto per il settore agricolo, ma partire da questo comparto per allargare l’impegno verso le altre attività economiche”.