All’Ars i grillini in rivolta per l’esclusione dei siciliani dalla nomina dei ministri
SICILIA. Nominati i ministri, scoppia il malcontento nel Movimento 5 Stelle. Guerra il cui campo di battaglia è nell’ambito delle chat e su Facebook. All’Assemblea regionale siciliana i grillini sconfessano la linea nazionale del Movimento e chiedono di non votare la fiducia al governo.
“Non era certo questo il governo che ci aspettavamo e che ci si aspettava soprattutto in Sicilia – scrivono i deputati a Cinquestelle in una nota diramata-. Siamo delusi sia dal nome dei ministri, che dalla loro provenienza geografica. La Sicilia è stata totalmente dimenticata, e in questo momento storico, con la programmazione del Recovery fund, questo può essere devastante, contribuendo ad allargare ancora di più il gap tra Nord e Sud. Se fossimo al posto dei parlamentari siciliani a Roma non voteremmo la fiducia a questo governo Draghi”.
E pensare che la Sicilia è stata la roccaforte alle ultime Politiche, regalando l’en plein al Movimento 5 Stelle, e con un secco 28 a 0 nei collegi uninominali. “La Sicilia – afferma il capogruppo Giovanni Di Caro– è sempre stata una roccaforte per il Movimento 5 stelle, non essere rappresentata nell’esecutivo è uno schiaffo per i nostri cittadini, che non meritavano. Inoltre abbiamo ceduto ministeri chiave e capisaldi dell’azione politica del Movimento, primo fra tutti il ministero del Lavoro”.
Le avvisaglie c’erano già. Basti pensare ai quattro no alle votazioni su Rosseau: quelli del responsabile Ambiente Giampiero Trizzino, del deputato di Termini Imerese (e secondo diversi esponenti possibile candidato alla presidenza della Regione) Luigi Sunseri, della deputata catanese Jose Marano e del siracusano Stefano Zito.
Zito, marca: “Leggendo la composizione del nuovo governo – si sfoga a caldo su Facebook – penso proprio che votare no sia stata la scelta giusta. Comunque sono sempre più curioso di sapere chi ha seguito le trattative per conto nostro”.
Duole moltissimo ai grillini la scelta di non accorpare Sviluppo economico e Ambiente. “Nessun ministero chiave al Movimento 5 Stelle – aggiunge Sunseri – Giorgetti al ministero dello Sviluppo economico. La Carfagna che riprogramma i fondi europei per il sud. Nessun ministro siciliano che ne esce mortificata. No, mi spiace, ma io non lo digerisco affatto”.
E Trizzino va giuù: “Vorrei scrivere qualcosa di più infastidito, ma la buona educazione che mi hanno dato i miei genitori mi impone di fermarmi qui”.
“La Sicilia – si chiede invece Nuccio Di Paola mostrando l’elenco delle regioni rappresentate – non ha alti profili? Non doveva essere un governo di unità nazionale?”
In Sicilia le Stelle brillano di rabbia e delusione.
Filippo Cardinale