Omicidio Cangialosi, Cassazione rigetta richiesta revisione processo

SCIACCA. No della cassazione alla revisione del processo sull’omicidio di Michele Cangialosi avvenuto nel 2008. A chiedere la revisione era stato Nicola Piazza, una delle tre persone condannate.

Rimane confermata la condanna a 30 anni di reclusione (dieci dei quali già scontati) che gli era stata inflitta dopo il primo grado di giudizio (al culmine di un processo celebrato con il rito abbreviato). Condanna poi confermata nei successivi appelli, come per la moglie della vittima, Celeste Saieva, e per Paolo Naro, un amico di Piazza, coinvolto nell’assassinio

Michele Cangialosi scomparve misteriosamente nell’aprile 2009. A denunciare l’accaduto la moglie, Celeste Saieva. Secondo quanto poi appurato dai vari processi, il giovane era invece stato ucciso su richiesta proprio della moglie che, in accordo con Piazza, ritenuto l’amante, organizzarono l’omicidio con la complicità di altre due persone.

La svolta si ebbe quando un minorenne coinvolto nella vicenda confessò e racconto alcuni particolari che furono poi confermati dalle indagini. Gli inquirenti, grazie alla sua confessione, scoprirono il luogo dove era nascosto il cadavere di Cangialosi, sepolto nelle campagne di Sciacca e ritrovato il 17 ottobre del 2009, a distanza di otto mesi dalla sua morte.