Ristoratori siciliani pronti alla mobilitazione: “Stiamo pagando solo noi”
Dopo i Dpcm nazionali, le ulteriori restrizioni della Regione e le notizie poco rassicuranti di un rischio di prolungamnto della zona rossa e, dunque delle chiusure, i gestori dei pubblici esercizi in Sicilia cominciano a mostrare segni di grave sofferenza e cercano di organizzarsi per preparare eventuali mobilitazioni.
Incalzano le istituzioni chiedendo dati scientifici che dimostrino come bar e ristoranti siano davvero pericolosi per la diffusione del contagio. “Non è mai stata presentata un’indagine epidemiologica che accerti i contagi nei locali di somministrazione – afferma la Fipe-Confcomercio (Federazione italiana pubblici esercizi) – anche uno studio della OMS conferma che bar e ristoranti restano luoghi sicuri dopo aver adottato tutti i protocolli e le santificazioni”.
Gli esercenti sottolineano che loro fanno regolari controlli, sanificazioni e distanziamenti, interventi che non pare si facciano sui mezzi pubblici o davanti agli uffici postali .
I ristoratori vogliono tornare a lavorare, non riescono a capire perchè a pagare siano solo loro e non bastano i risicati ristori.
La Federazione chiede il sostegno delle istituzioni regionali per preparare un progetto che punti all’apertura delle aziende e miri ad ottenere un risultato comune. Hanno già chiesto un confronto con il presidente Musumeci, al quale viene contestato il fatto di avere “perso lo smalto del combattente usato in campagna elettorale”.