Covid, Zappia fa il punto settimanale. Garantita la seconda dose, in programma la vaccinazione di massa (video)
PROVINCIA DI AGRIGENTO. DI FILIPPO CARDINALE
L’atteso e consueto appuntamento settimanale con il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, è arrivato puntualmente. Il manager sanitario approfitta del mezzo del videomessaggio diffuso alla stampa per fare l’analisi dei sette giorni. Un’analisi temporale che consente la panoramica epidemiologica in modo più significativo rispetto al report giornaliero, limitato, appunto, all’arco delle 24 ore.
SITUAZIONE DEI VACCINI. Ma prima di analizzare la settimana appena trascorsa (l’ultimo punto di Zappia è riferito al 14 gennaio), è interessare porre al primo posto della comunicazione del manager la situazione relativa ai vaccini. Le notizie che riguardano la distribuzione sul territorio nazionale si sono concentrate sulla riduzione delle dosi da parte del fornitore Pfizer. “Abbiamo provveduto- comunica Zappia- a garantire una riserva di dosi per la seconda somministrazione”. Dunque, per gli oltre 7000 vaccinati nella prima fase non ci sono problemi per ricevere la seconda inoculazione nei tempi previsti ed efficaci per il vaccino.
Ma c’è di più. Mario Zappia ha sottolineato che sono in arrivo le forniture della AstraZeneca. “Ci stiamo organizzando per passare alla fase più estesa, quella che prevede la vaccinazione di massa”. Questa è senz’altro l’aspetto più rassicurante da parte del numero uno dell’Asp di Agrigento. Il motivo è ovvio considerato che l’arma efficace, dal punto di vista della prevenzione farmacologica, è il vaccino. Senza dimenticare l’essenziale scudo attuale: uso delle mascherine, igiene costante delle mani, distanziamento fisico, evitare gli assembramenti.
SITUAZIONE DEGLI OSPEDALI. Altro aspetto, non secondario, è la reale situazione dei posti letto nella Medicina Covid e Terapia Intensiva Covid. Indici che offrono la capacità delle nostre due strutture principali, Sciacca e Agrigento, di affrontare l’emergenza sanitaria in condizioni “normali” e di non andare “sotto stress” per la occupazione dei posti letto e quindi di impegno di unità mediche e infermieristiche.
Fino a ieri, in provincia di Agrigento sono positivi 926 soggetti. Di questi, 881 (il 95,14%) sono assistiti a domicilio. Il resto è ricoverato in ospedale tra Medicina Covid e Terapia Intensiva Covid. Ma vediamo la ripartizione annunciata da Zappia:
SCIACCA:
Medicina Covid: 12 ricoveri (+1 rispetto alla settimana scorsa)
Intensiva: 3 ricoveri (+ 1 rispetto alla settimana scorsa)
AGRIGENTO:
Medicina Covid: 30 ricoveri (-1 rispetto alla settimana scorsa)
Intensiva: 4 ricoveri (+ 1 rispetto alla settimana scorsa)
SCENDE L’ETA’ MEDIA DEI RICOVERATI . Il manager Zappia diffonde un dato che gli è stato sottolineato dai sanitari. “L’età media dei ricoverati è scesa ed attualmente abbiamo riscontrato in intensiva anche soggetti tra 40 e 50 anni”. Per Zappia è una chiara “conseguenza a comportamenti che si sono allentati specie con le festività trascorse. E’ anche un segnale che il virus gira e non molla”.
I CONTAGI. IL PACHIDERMA CONTINUA. La volta scorsa, Mario Zappia ha utilizzato un sostantivo riferito alla stazza di animali. Un pachiderma è l’elefante. Questo per rappresentare meglio la stazza della cifra dei contagi lievitati nell’ultimo periodo e anche per gli eccessi delle festività. Insomma, dopo gli allentamenti comportamentali è puntuale l’ondata dei contagi. Nel grafico che segue, Zappia indica in rosso il “pachiderma” dal 22 dicembre al 21 gennaio. Un pachiderma che mette in pancia soggetti ricoverati e soggetti assistiti a domicilio. “Il pachiderma cammina ancora- chiosa Zappia- seppure segni una fase di appiattimento”. Basta guardare al 22 dicembre quando il totale dei contagiati era già alto con 626 soggetti, per passare a 972 del 16 gennaio e 918 del 20 gennaio.
LA PROVINCIA DI AGRIGENTO SI COLLOCA, IN SICILIA, IN CODA RISPETTO ALLE ALTRE PROVINCE. Zappia è il manager dell’Asp di Agrigento – quella in cui i contagi, seppure sono abbondanti non sono allarmanti come nelle altre realtà provinciali – ricorda come “i comportamenti poco attenti hanno fatto sbalzare la Sicilia ai primi posti in Italia per contagi. Tanto che da domenica scorsa è diventata zona rossa”. Per Zappia, comunque, “l’appiattimento della curva epidemiologica è anche dovuta alle restrizioni ultime”.
In provincia di Agrigento, il tasso di incidenza per 100.000 abitanti è dell’8%. Percentuale che colloca la nostra provincia al terz’ultimo posto, prima di Enna e Ragusa. Preoccupanti le altre province siciliane, specie Siracusa, Trapani e Messina dove l’incidenza percentuale supera il 12%.
VARIANTE INGLESE DEL COVID. La variante inglese del Covid preoccupa. Non per l’effetto sui vaccini, ma per la velocità di diffusione della nuova variante del virus. A tal proposito è in atto uno studio per capire se nella nostra provincia l’aumento dei casi positivi possa in qualche modo essere influenzato dalla medesima variante. Il risultato lo sapremo nei prossimi giorni.
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