La tragedia di Palermo: Tik Tok pronta a collaborare alle indagini
Sulla vicenda della bambina di 10 anni di Palermo morta a quanto pare per un folle gioco sul social Tik Tok, sono state aperte due inchieste. Una coordinata dal procuratore dei minori Massimo Russo e dal sostituto Paola Caltabellotta e l’altra dal procuratore aggiunto della Procura presso il Tribunale Laura Vaccaro, che coordina le indagini sui reati di cui restano vittime le cosiddette fasce deboli.
Un portavoce del popolare social ha fatto sapere di essere vicino alla famiglia: “Siamo davanti ad un evento tragico e rivolgiamo le nostre più sincere condoglianze e pensieri di vicinanza alla famiglia e agli amici di questa bambina. La sicurezza della community Tik Tok è la nostra priorità assoluta, siamo a disposizione delle autorità competenti per collaborare alle loro indagini”.
“Nonostante il nostro dipartimento dedicato alla sicurezza non abbia riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano aver incoraggiato un simile accadimento, continuiamo a monitorare attentamente la piattaforma come parte del nostro continuo impegno per mantenere la nostra community al sicuro. – aggiunge – non consentiamo alcun contenuto che incoraggi, promuova o esalti comportamenti che possano risultare dannosi. Utilizziamo diversi strumenti per identificare e rimuovere ogni contenuto che possa violare le nostre policy”.
Se fosse dimostrato davvero che la bambina ha partecipato ad un gioco virtuale, potrebbe configurarsi l’ipotesi dell’istigazione al suicidio. Il telefonino della piccola è stato sequestrato e viene analizzato.
Il 22 dicembre il Garante Privacy ha aperto un procedimento a carico di TikTok, proprio in merito alla protezione dei minori. La piattaforma, pochi giorni dopo, ha messo una stretta sui profili degli ‘under 16’.