Sei rinvii a giudizio per la morte dei due operai alla Diga di Naro
Al termine dell’udienza preliminare, il giudice Stefano Zammuto ha disposto sei rinvii a giudizio per l’incidente sul lavoro che il 9 ottobre 2017 a Naro costò la vita a Gaetano Camilleri, 56 anni, e Francesco Gallo, 61 anni, dipendenti del dipartimento regionale Acque e rifiuti, rimasti uccisi dopo una caduta da oltre trenta metri di altezza alla Diga Furore.
Gli imputati sono Francesco Mangione, 55 anni, di Raffadali, operaio istruttore che avrebbe azionato con una pulsantiera il cestello che, anziché calare i due operai gradualmente fino ai locali dove avrebbero dovuto lavorare, precipitò per la rottura di un anello ossidato; Giuseppe Cacciatore, 63 anni, di Agrigento, ingegnere responsabile per la sicurezza sul lavoro nella diga; Pietro Francesco Antonio Di Benedetto, 68 anni, di Palermo, responsabile del servizio di prevenzione; Francesco Greco, 61 anni, di Santa Flavia (Palermo), delegato alla sicurezza sul lavoro; Luigi Plano, 53 anni, di Raffadali, preposto alla Diga Furone e Biagio Sgrò, 63 anni, di Enna, responsabile del servizio di gestione infrastrutture del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti.
La tragedia secondo la Procura sarebbe stata provocata da una serie di negligenze organizzative e carenze strutturali. I due operai, che dovevano eseguire dei lavori di manutenzione straordinaria in alcuni locali che si trovavano a quasi 32 metri di profondità, sarebbero saliti su un “cestello di realizzazione artigianale e non omologato, utilizzato impropriamente come attrezzatura di sollevamento”.
La prima udienza è stata fissata per il 19 aprile.