Travolse e uccise il centauro sambucese al Giro d’Italia, il processo con l’abbreviato

AGRIGENTO. Il difensore del 72enne Gaetano Agozzino ha chiesto adesso il giudizio abbreviato. Agozzino è accusato di aver travolto e ucciso il sambucese  Leonardo D’Amico, agente di commercio, 48enne quando avvenne il tragico incidente in contrada Maddalusa durante lo svolgimento della tappa del Giro d’Italia.

Agozzino era a bordo della sua Fiat Stilo , D’Amico sulla sua moto. L’anziano, secondo la magistratura inquirente, avrebbe violato l’ordine degli addetti dell’Anas, che gli avevano imposto di non passare perché si sarebbe trovato davanti la carovana di auto e mezzi al seguito della tappa. Agozzino rimosse le transenne s introdusse sulla strada dove stava per passare la carovana del Giro investendo la moto di D’Amico che sopraggiungeva. Il motociclista morì dopo tre settimane di agonia.

La parte civile, ovvero la difesa dei familiari della vittima, ha depositato una consulenza tecnica di parte. Il legale dell’imputato, che aveva presentato nelle udienze precedenti la sua relazione con la finalità di dimostrare una dinamica dell’incidente che scagiona l’automobilista, conferma la strategia processuale del giudizio abbreviato.

L’avvocato Aldo Rossi, parte civile per la famiglia della vittima,  si è fermamente opposto tecnicamente sostenendo che l’ulteriore espletamento istruttorio andrebbe in contrasto coi presupposti del rito abbreviato quali la necessarietà, la compatibilità e la stessa novità della prova eventualmente da acquisire. Il Gup ha dato riscontro all’eccezione del penalista saccense rigettando le richieste di prova della difesa di Agozzino e disponendo la definizione del procedimento col rito abbreviato e fissando le conclusioni per il 10 marzo 2021

Per il 10 marzo prossimo sono previste le requisitorie, le arringhe di parte civile e della difesa. Giudice è Alessandra Vella.

Gaetano Agozzino, pensionato, ha sempre sostenuto di avere perso la testa perché gli addetti dell’Anas gli avevano detto che avrebbe dovuto aspettare molte ore prima di potere rientrare a casa. L’anziano era andato in contrada Maddalusa per fare jogging e, al ritorno, trovò la strada bloccata perché era in corso la tappa del Giro d’Italia.

Agozzino è difeso dall’avvocato Salvatore Maurizio Buggea. Non ci saranno nuove prove ad eccezione delle consulenze di parte dello stesso legale e dell’avvocato di parte civile Aldo Rossi,  del Foro di Sciacca, che rappresenta i familiari di D’Amico. Rossi ha replicato producendo prima delle indagini difensive e poi una consulenza tecnica che arriva a conclusioni opposte rispetto a quella della difesa dell’imputato. Agozzino, dopo l’incidente, restò tre mesi agli arresti domiciliari.

Filippo Cardinale