Scioglimento Consiglio comunale: “Esce sconfitto il principio di rappresentanza democratica della città”
SCIACCA. Il centro studi Alcide De Gasperi, presieduto da Stefano Scaduto, compie una considerazione sulla vicenda relativa allo scioglimento del Consiglio comunale, conseguente alla bocciatura del rendiconto 2019. Lo scioglimento per Decreto, “priva la città di Sciacca dell’organo politico di indirizzo e di controllo sull’operato del Sindaco e della Giunta”. Giunta che resterà in carica fino alla scadenza naturale del mandato, maggio del 2022. “Salvo, improbabili dimissioni da parte del Sindaco”, aggiunge il Centro studi. Probabilità, questa, lontanissima dal verificarsi.
I consiglieri, per il Centro studi, votando contro il bilancio consuntivo 2019, “hanno rivendicato la loro libertà di votare contro un atto di natura finanziaria, di cui però la legge considera obbligatoria l’approvazione”.
Per il centro studi Alcide De Gasperi, “dal punto di vista della tranquillità politica la Giunta Valenti potrà amministrare senza contraddittorio politico istituzionale e senza il controllo istituzionale del Consiglio comunale. In un certo, “potrà fare da qui in avanti quello che vogliono, senza però poter più accampare per i prossimi 17 mesi l’alibi di presunti freni ed impedimenti provenienti dai loro oppositori consiliari”.
Stefano Scaduto spiega che “a differenza del Consiglio comunale, che è un organo politico, di discussione e confronto sulle scelte politiche dell’amministrazione comunale, il Commissario, nominato dalla Regione per esercitare i poteri del Consiglio comunale, si limiterà ad un controllo di regolarità formale delle proposte della Giunta comunale”.
Per il Centro studi, dunque, da questa vicenda “esce sconfitto il principio di rappresentanza democratica della città, ed il bisogno dei cittadini di Sciacca di vedere risolti i problemi della città con una politica costruttiva da parte di tutti i soggetti politici. Sciacca ha bisogno di una politica concreta, e quindi di persone che, senza arroccarsi in un gioco pirandelliano delle parti, tanto dalla posizione di Sindaco, di assessori, di consiglieri di maggioranza quanto dalla posizione di consiglieri di opposizione, abbiano la cultura ed il metodo politico del dialogo e del confronto per trovare insieme la soluzione ai gravi problemi della città.”