Il Comitato Civico Patrimonio Termale torna a sollecitare incontro con Musumeci
SCIACCA. Il Comitato Civico Patrimonio Termale, il cui coordinatore è il sindacalista Framco Zammuto, torna alla carica per sollecitare la visita a Sciacca del presidente della Regione Nello Musumeci in vista della annunciata pubblicazione del nuovo bando per affidare la gestione delle strutture termali.
Nei giorni scorsi si è svolto un incontro a Palermo tra il sindaco Francesca Valenti e il presidente Nello Musumeci. Un incontro dal quale, in verità, non sono emerse novità se non quelle che ormai la città conosce bene: la pubblicazione di un nuovo bando, il non completo allineamento catastale.
Per il Comitato Civico Patrimonio Termale l’incontro palermitano tra Presidente della Regione e Sindaco di Sciacca conferma come il presidente Musumeci abbia “confermato di essersi scelto come interlocutore esclusivo il primo cittadino, rifiutandosi di confrontarsi e di interloquire pubblicamente anche con un “territorio” che, in forma unitaria, gli aveva chiesto ufficialmente un incontro/confronto attraverso un documento deliberato all’unanimità dal Consiglio Comunale di Sciacca e con l’adesione formale dell’Amministrazione comunale, dei deputati regionali Mangiacavallo, La Rocca e Catanzaro e delle parti civiche da qualche tempo attivamente impegnate sul fronte della problematica termale”.
Il Comitato Civico considera “questo persistente rifiuto come una grave e colpevole mancanza di attenzione nei confronti del territorio di Sciacca da parte del Presidente della Regione, ancor più censurabile perché attiene ad un’opportunità di sviluppo che ha un respiro regionale, essendo il termalismo un fondamentale fattore di destagionalizzazione dei flussi turistici verso la Sicilia”.
Con l’intervento di oggi, il Comitato Civico Patrimonio Termale imputa a Musumeci responsabilità nel caso il bando “dovesse avere invece un esito non positivo” per non aver voluto ascoltare i contributi, le proposte e i suggerimenti che il territorio di Sciacca voleva fornirgli per evitare che anche il nuovo bando risulti del tutto inutile, quanto quella di aver privato il nostro territorio di quella che potrebbe essere un’ultima e autentica opportunità di costruire il proprio rilancio turistico- economico”.