Stoccaggio vaccini anticovid, Arcuri sceglie le 300 sedi in Italia: c’è Sciacca in primis in Sicilia

SCIACCA. Tra le trecentro sedi in Italia per stoccare le prime dosi di vaccino anticovid, scelte dal commissario per l’emergenza Covid, Domenicpo Arcuri, c’è la Banca del cordone ombelicale di Sciacca.  La Pfizer spedirà in Italia i vaccini a fine gennaio che saranno conservati a una temperatura di -75 gradi centigradi.

La Regione Sicilia è pronta a ricevere le sue scorte e ha indicato a Roma le sedi dove stoccarle. avendo indicato a Roma più di un sito per ciascuna provinci a . La Sicilia ha individuato in primis la sede della Banca del cordone ombelicale di Sciacca.

E poi gli ospedali di Caltanissetta e Gela, il San Giovanni Di Dio di Agrigento, quasi tutti i nosocomi di Catania. A Palermo l’Ismett, il Cervello, il Civico e poi il Giglio a Cefalù. Possono essere usati come base di stoccaggio anche l’Umberto I di Enna e il presidio di Troina e il Sant’Antonio Abate a Trapani. E poi ancora vari siti nel Messinese e nel Siracusano.

Le sedi sono state indicate dall’assessore Ruggero Razza ad Arcuri candidando la Regione a ricevere quante più dosi possibile. Il commissario Arcuri ha informato la Regione che nelle borse utilizzate per la spedizione il vaccino può resistere 15 giorni e dunque l’azienda con propri mezzi potrebbe inviarlo direttamente agli ospedali: in questo caso va ricevuto solo nelle strutture che possono garantire la vaccinazione di almeno 2 mila persone in massimo 15 giorni.

Restano da sciogliere i nodi delle priorità. Quali categorie vaccinare per prime? Arcuri indica ospedali e residenze per anziani presenti nell’Isola, visto che si partirà da lì. Le prime dosi di vaccino saranno quindi destinate a personale medico, infermieristico, assistenziale e agli anziani. La Regione ha spedito al commissario nazionale un elenco di 61 fra ospedali e presidi sanitari sul territorio e 1.441 case per anziani.

Saranno previste modalità differenti di somministrazione.  Potrebbe essere utilizzata la formula dei drive in privilegiando “le persone con un elevato livello di fragilità”.

Sabrina Macaluso