L’ira della Confcommercio saccense: “L’Amministrazione disattende il grido d’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali”

SCIACCA. La Confcommercio di Sciacca oggi interviene con un corposa nota sul Fondo perequativo, sottolineando che la grave situazione economica non permette di perdere tempo. La Confcommercio interviene dopo aver esaminato la delibera di Giunta (n. 124 del 30.10.2020) riguardante l’approvazione dello schema di riparto delle somme del cosiddetto “Fondo di perequativo” che stanzia € 1.700.000 circa per il comune di Sciacca da destinarsi alla compensazione delle minori entrate dei Comuni che dispongono l’esenzione o la riduzione dei tributi locali, nonché per le concessioni di suolo pubblico e canoni di utilizzo in favore di operatori economici a seguito dell’erner- genza Covid-19.

Per la Confcommercio, gli sgravi del 40-50% per la TARI e di una quota parte di competenza comunale per l’IMU commerciale, “non potranno essere applicati per l’anno 2020, gravando così ancor di più le attività economiche (professionisti e partite IVA) che già si trovano in difficoltà sul piano della liquidità ed incidendo in questo modo negativamente sul piano della continuità del proprio lavoro e dello sviluppo commerciale della città”.

Per la Confcommercio è “colpa della solita burocrazia e della lentezza nei procedimenti. Da un lato la Regione Siciliana, che fino a quando non ufficializzerà con proprio decreto le somme spettanti al Comune, lo stesso non potrà utilizzarle, dall’altro il Comune stesso che non avendo ancora approvato il bilancio, qualora vi fossero i presupposti potrebbe, anzi dovrebbe procedere con una variazione ed inserire le somme decretate nel bilancio, al fine di poterne fruire per l’anno 2020”.

Il sospetto della Confcommercio è che “tra qualche giorno ci ritroveremo con l’invio e la consegna della classica busta TARI 2020 con le scadenze già programmate”.

Ma c’è di più per il presidente della locale Confcommercio, Giuseppe Caruana. “Inoltre sull’IMU commerciale, qualora venga confermata l’esenzione della seconda rata dal provvedimento governativo “D.L. Ristori e Ristori bis” anche per le zone arancioni oltre che per quelle rosse, l’importo previsto in delibera di consiglio comunale N. 33 del 30.sett. 2020, pari a circa € 660.000 potrebbe essere tutto riversato nella quota TARI 2020 che al momento copre solo una parte marginale dell’intero gettito pagato dalle imprese e dai professionisti”.

Caruana rimarca come “siamo in agonia sul piano commerciale ed economico, sotto continuo stress mentale per ciò che accade giornalmente e per le notizie che si susseguono di ora in ora. Siamo schiacciati dai pagamenti costanti e continui e dai costi fissi da un lato, mentre le entrate si ruducono al lumicino dall’altro, siamo senza prospettiva, siamo in difficoltà a tracciare la rotta per il prossimo futuro o al meglio siamo consapevoli di un futuro incerto e di difficile conduzione”.

La Confcommercio è dura con l’Amministrazione comunale. “In questo scenario, ancora una volta spiace registrare l’assenza dell’Amministrazione comunale che disattende il grido d’allarme più e più volte lanciato dalle organizzazioni sindacali e non e lascia un intero comparto senza guida, senza confronto, senza quel dialogo necessario, senza l’attenzione di cui oggi più che mai ogni singolo operatore economico ha bisogno. Molte aziende sono state già condannate alla chiusura, gli ulteriori Dpcm di ottobre e novembre vedranno cadere sul campo altre migliaia di imprese che non riescono più a far fronte alla situazione. Occorre un piano strategico ben delineato e immediatezza nei provvedimenti adottati. Bisogna intervenire presto e bene, con programmazione e coordinamento, facendo sistema e facendo arrivare immediatamente gli aiuti a tutte le aziende che hanno cali significativi. Rabbia e disperazione stanno crescendo e non è più possibile attendere”.