Sandullo lascia l’ospedale. “Al S.Elia grande umanità e professionalità”
SCIACCA. Sta per lasciare l’ospedale di Caltanissetta, dove è rimasto ricoverato per ben 50 giorni, Nino Sandullo, il medico di medicina generale di Sciacca che aveva contratto il coronavirus.
Sulla sua pagina social Sandullo ha sentito di fare delle riflessioni per ringraziare i sanitari che lo hanno assistito:
“Sono alle soglie della dimissione: la negatività del tampone mi apre le porte dell’ospedale per ritornare a ritrovare i miei cari, i miei affetti e i miei pazienti, lasciandomi alle spalle questa triste e tanto sofferta esperienza di “guaritore ferito” . Non posso peró lasciare il reparto di malattie infettive dell’ospedale Santa Elia di Caltanissetta senza rivolgere un sentito ringraziamento a tutto il personale, dai medici agli infermieri, agli OSS, che con profonda umanità e grande professionalità mi hanno curato ed accudito nei momenti di massima sofferenza e non solo. Faccio fatica a ricordarli tutti perché vengono a visitarci bardati come dei “puffi bianchi” ed è difficile stabilirne la loro fisionomia, ma ho impresse nella mente le loro voci e la profondità dei loro sguardi …. la stretta di mano o la carezza sul braccio che come una scarica elettrica ti suscitavano coraggio e forza per reagire …. Come dimenticare la dottoressa Carolina Vario, il mio angelo custode, che oltre ad essere una valida professionista si è attivata per cercarmi una ciabatta per fare funzionare il mio telefonino o che mi porta gli integratori, comprati a sue spese, per aiutarmi a recuperare le forze, o il dott. Giorgio e il dott. Amico e tanti altri bravi giovani medici che con una parola di conforto mi hanno aiutato o il medico che mi ha portato la colonna per gli alti flussi di ossigeno, cambiando l’evoluzione della mia malattia o ancora la dottoressa Stefania Anzalone che mi ha portato un notes per appunti, una penna per annotare le mie sensazioni e del miele per rafforzare la mia alimentazione. E poi gli infermieri Concy , Lucia, Eraldo e tanti altri di cui non ricordo i nomi, tutti con grande disponibilità e umanità mi hanno donato gesti di cura come piccoli atti di amore ….Conserverò un ricordo perenne di voi , dei vostri sguardi e dei vostri gesti e non posso che dirvi grazie… grazie… grazie….”