Coronavirus, il futuro incerto dello sport locale

SCIACCA. Coronavirus e sport: associazioni sportive, soprattutto quelle dilettantistiche in crisi ormai da mesi dopo lo scoppio dell’emergenza. Attività ferma, allenamenti individuali che negli sport di squadra servono a poco.

Lo sport dilettantistico è ormai in ginocchio. A tutti i livelli. E il calcio, quello che ci tocca più da vicino, interrotto due settimane fa, difficilmente potrà riprendere il 24 novembre così come previsto. E’ destinato a rimanere ancora fermo. I calciatori si allenano singolarmente a livello atletico. Senza allenamenti di squadra non ha più senso ricominciare un campionato. Per non parlare dell’assenza del pubblico, dei mancati incassi e dell’aiuto degli sponsor, molti dei quali per fortuna hanno confermato il loro aiuto seppure in questa situazione di difficoltà.

Il Dpcm el Governo in merito all’emergenza Coronavirus entrata in vigore oggi e valida fino al 3 dicembre, in Sicilia consente solo di svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto. Le associazioni sportive, private della possibilità di gareggiare e di fare attività agonistica, sono sfiduciate.

Per non parlare di quelle realtà che svolgono anche attività di base e con gli incassi degli associati riusciva a pagare le spese dei locali. Il governo nazionale è intervenuto con dei contributi per i lavoratori dello sport, atleti e istruttori regolarmente registrati possono beneficiare di un piccolo ristoro. Ma le prospettive sono piuttosto fosche, specialmente per gli sport di squadra più popolari come calcio e pallavolo.