Il Governo Conte smonta la riforma urbanistica siciliana sostenuta anche dal M5S

SICILIA. Nella notte il governo Conte ha smontato la riforma urbanistica approvata dalla maggioranza che sostiene Nello Musumeci. Fra gli altri punti, Roma contesta alla Sicilia di aver superato le competenze regionali sulla tutela del paesaggio, con un “Piano territoriale regionale con valenza paesaggistica” che invaderebbe il campo della legislazione nazionale. Gli articoli impugnati sono in tutto 10: fra gli altri c’è il 37 sulla tutela del territorio rurale, dei boschi e delle foreste che Legambiente aveva particolarmente avversato.

La norma era stata contestata dagli ambientalisti, ma difesa c’era anche il Movimento 5 Stelle. Tra l’altro, dopo la lettera del ministero dell’Ambiente che il mese scorso aveva duramente criticato la legge, il responsabile nazionale Ambiente del movimento, Giampiero Trizzino, era volato a Roma con l’assessore al Territorio Toto Cordaro per perorare la causa della riforma.

“Dispiace – commenta adesso Trizzino – che il ministero dei Beni culturali che oggi ha sostenuto l’impugnativa, ieri era seduto al tavolo di concertazione con la Regione e il sottoscritto per scrivere una proposta emendativa che evitasse l’impugnativa. A quel tavolo la proposta era arrivata, era stata condivisa e trasmessa a Roma con lettera di impegno del presidente della Regione. Ma a quanto pare non è bastato”. Il Consiglio dei ministri, però, si dice disponibile a ritirare l’impugnativa se la modifica della legge giungesse prima della pronuncia della Corte costituzionale sull’argomento e per questo motivo ha convocato per le prossime settimane un tavolo di confronto: “Siamo certi – dice Trizzino – che la correzione arriverà nei prossimi giorni, ed anzi sarà una occasione per migliorare ulteriormente la riforma”.

C’è da dire che gran parte della legge resta sostanzialmente viva, e restano in vigore quelle rivendicate dal Movimento 5 Stelle: “Ci saranno – elenca Trizzino – la riduzione di consumo di suolo, la rigenerazione urbana e il cosiddetto certificato verde in edilizia, una misura assolutamente rivoluzionaria nel panorama del diritto urbanistico, che garantisce parimenti una redistribuzione sostenibile dei carichi volumetrici e il recupero ambientale di aree degradate”.