Pescatori sequestrati in Libia: “I Comuni siciliani sensibilizzino l’opinione pubblica anche nei Consigli comunali”
SICILIA. Da 45 giorni si trovano sequestrati e chiusi nelle carceri libiche i 18 pescatori dei pescherecci di Mazara del Vallo, “Antartide” e “Medinea”. Sequestro avvenuto nelle acque internazionali, a 35 miglia dalla coste libiche, ad opera delle milizie di Haftar. I familiari non hanno notizie e fanno pressioni sul Governo nazionale e sulla Farnesina.
Anche l’Anci-Sicilia, oggi, invita il Governo Conte ad accelerare le attività in corso per la loro liberazione. “Rinnoviamo la nostra solidarietà alle famiglie dei 18 marittimi dei pescherecci Antartide e Medinea, dal primo settembre sotto sequestro in Libia e la nostra vicinanza all’intera comunità di Mazara del Vallo, guidata dal sindaco, Salvatore Quinci”.
L’Anci-Sicilia ha deciso di affrontare il tema in occasione del prossimo consiglio regionale dell’Anci Sicilia e invita “le 390 amministrazioni comunali dell’Isola a porre in essere ogni iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica attraverso il coinvolgimento dei consigli comunale e l’eventuale adozione di specifici ordini del giorno”. Lo ha dichiarato Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia.
“E’ necessario dare continuità alle iniziative fin quì poste in essere dal Governo nazionale per permettere una conclusione favorevole della trattativa in corso e far sì che i 18 marittimi possano tornare alle loro case e alle loro famiglie sani e salvi”.
“Riteniamo, inoltre – conclude il presidente Orlando – che sia urgente porre le basi diplomatiche per tutelare i tanti lavoratori in mare e perché questi episodi possano non ripetersi più”.