“Scongiurare il fallimento del calcio dilettantistico”, Attivasicilia sollecita Musumeci e Messina

SICILIA. Il gruppo parlamentare di Attivasicilia lancia un appello al Presidente della Regione e all’Assessore allo Sport per l’adozione di misure urgenti per scongiurare il fallimento del calcio dilettantistico.  I deputati regionale Matteo Mangiacavallo, Valentina Palmeri, Angela Foti, Elena Pagana e Sergio Tancredi, ritengono “quanto mai urgente e non più
differibile un intervento concreto da parte delle istituzioni siciliane per scongiurare l’estinzione delle società di calcio dilettantistiche regionali”.

Per i deputati di Attivasicilia, una prima ed efficace soluzione nell’immediato potrebbe essere “la riapertura parziale degli stadi siciliani la cui capienza – nella stragrande maggioranza dei
casi – consente la presenza del pubblico nel pieno rispetto delle vigenti prescrizioni antiCovid e del distanziamento sociale”.

Pur consapevoli che la questione dell’apertura al pubblico degli stadi non dipenda dalla volontà della Regione siciliana ma del Governo nazionale (che pochi giorni fa ha limitato in modo ulteriore i margini di intervento delle singole regioni”, i deputati di Attivasicilia solleciano “un’azione forte da parte del Governo Musumeci affinché lo stesso, in sede di Conferenza Stato-Regioni e in vista del nuovo DPCM, si faccia portavoce delle istanze del comparto sportivo siciliano, oggi tra i più in sofferenza per l’assenza del pubblico pagante”.

Grazie alla vendita degli abbonamenti e dei biglietti, diverse società sportive siciliane sono rimaste in vita fino ad oggi. “Non si può, tuttavia, contare all’infinito sull’amore di tutti quei tifosi
che non hanno ancora richiesto il rimborso degli abbonamenti ma è essenziale programmare, nel rispetto della tutela della salute, una riapertura degli stadi al pubblico con la prevendita di
abbonamenti e biglietti”, scrivono i deputati, sottolineando che serve “urgentemente un intervento volto a predisporre misure economiche compensative, anche per le società  dilettantistiche, al fine di scongiurare il loro fallimento, non solo sportivo”.