A Sciacca la quasi totalità della indifferenziata è composta da rifiuti misti. Così non va
SCIACCA. Nell’indifferenziata, la parte dei rifiuti che viene raccolta il giovedì, c’è troppa frazione umida. Un miscuglio che non va assolutamente e che fa lievitare la quantità di questa tipologia di rifiuto con la conseguenza di costi maggiori che poi si ripercuotono sui contribuenti.
La segnalazione viene fatta dalle aziende Sea e Bono, l’associazione temporanea d’imprese che ha in appalto il servizio in città. Sea e Bono rilevano che la frazione indifferenziata raccolta (il giovedì) raggiunge ancora quantità elevate e questo fa lievitare i costi per il conferimento ed a volte anche il diniego da parte degli stessi impianti specializzati perché non sono conformi.
La quasi totalità della indifferenziata è composta da rifiuti misti: insieme agli oggetti che non si possono differenziare si trova tanto umido, ma anche plastica, carta e vetro. Basterebbe maggiore attenzione per diminuire le quantità da trasferire poi in discarica e di conseguenza elevare ancora la percentuale di raccolta differenziata.
Basta poco: ad esempio, i bicchieri di plastica usati per l’acqua si possono conferire senza problemi insieme alla frazione secca multimateriale e lo stesso per i piatti di plastica ed i prodotti in lattina, mentre i tovaglioli vanno nella frazione umida.
A tal proposito le società Sea e Bono stanno predisponendo una campagna di sensibilizzazione.