Migranti, proteste, fiamme e 3 poliziotti feriti al Villaggio Mosè

AGRIGENTO. Ancora disordini nei centri accoglienza per migranti. Ancora disordini in quello di viale Cannatello al Villaggio Mosè di Agrigento dove, ieri sera, un gruppo di migranti ha tentato d’allontanarsi calandosi dal primo piano della struttura che ospita circa 65 persone.

Sei i migranti che sarebbero riusciti a scappare mentre gli altri sono stati fermati dal personale interforze in tenuta anti sommossa, all’interno della struttura adibita all’ospitalità dei migranti per  il periodo di isolamento fiduciario. Necessario anche l’intervento di due squadre di vigili del fuoco a causa del fuoco appiccato dagli stessi migranti. I migranti hanno lanciato contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e altri oggetti. E’ divampato anche un incendio dopo che i migranti hanno dato fuoco ai materassi tentando di lanciarli addosso ai poliziotti. Feriti 3 agenti del reparto Mobile di Palermo.

Ci sarebbero alcuni feriti tra i migranti durante la fuga e due di loro è stato necessario il trasporto in ambulanza all’ospedale di Agrigento.

Racconta, ad AgrigentoNotizie, Leila Li Causi, responsabile  di uno studio veterinario che si trova nella stessa palazzina del centro di accoglienza: ” Dopo un mese di quarantena, hanno saputo che nella struttura ci sono dei migranti positivi e si sono alterati perché non volevano rimanere altro tempo rinchiusi. Hanno rotto i vetri  si sono calati con le lenzuola, questo è successo nel pomeriggio, mentre in serata, hanno iniziato a bruciare i materassi e a dare fuoco a tutto il materiale infiammabile a disposizione.  È da quattro mesi che lavoriamo pochissimo, non è giusto continuare a dire che se ne andranno perché  poi ne mettono altri. Non siamo razzisti ma non abbiamo più pazienza, sono italiana e voglio avere tutto quello che è necessario per continuare a lavorare, almeno per pagare le tasse visto che,  al momento, non ho una clientela”.

Aggrediti anche poliziotti.  “Hanno appiccato un incendio, aggredito i poliziotti con un lancio di oggetti di ogni genere ferendone tre, prima di allontanarsi nonostante fossero in quarantena. Queste vicende si verificano con una frequenza allarmante, ma invece sono ormai vissute come fossero normali, e questo è inaccettabile. La situazione attuale dovrebbe costringere a rivedere completamente i sistemi di sorveglianza in queste strutture che sono bombe ad orologeria sul piano anzitutto sanitario considerata l’emergenza coronavirus, ma anche sociale e dell’ordine e sicurezza pubblica”. Sono le parole di Valter Mazzetti, segretario generale della Federazione sindacale della polizia di Stato.

“Quel che più ci preme è – continua Mazzetti- l’apparente assoluta indifferenza per le condizioni di lavoro in cui operano le forze dell’ordine in questo settore, abbandonate completamente a rischi elevatissimi senza che si riesca a nascondere che la problematica della gestione dei migranti, aggravata enormemente dall’emergenza Covid 19, viene scaricata totalmente sulle loro spalle. La politica dell’immigrazione compete a chi ci governa, ma non è ammissibile fingere di poterla sostenere a prezzo della salute degli operatori in divisa”.

I migranti – stando alle ricostruzioni ufficiali del sindacato di polizia – hanno lanciato contro le forze dell’ordine estintori, reti dei letti, parti di finestre mandate in frantumi, pietre e altri oggetti. E’ divampato anche un incendio dopo che i migranti hanno dato fuoco ai materassi tentando di lanciarli addosso ai poliziotti. Alcuni sono riusciti ad allontanarsi dal centro dove erano sottoposti alla quarantena. Feriti 3 agenti del reparto Mobile di Palermo. “Praticamente ovunque, in queste strutture – conclude Mazzetti – i migranti rifiutano di rimanere in quarantena. Le rivolte e le fughe di massa sono continue, e noi non siamo numericamente in grado di affrontarle, né abbiamo protocollichiari in tal senso. Rischiamo sistematicamente il massacro, mentre vengono commessi reati gravissimi”.