Coronavirus, sono nuovamente diminuiti gli accessi No Covid all’ospedale di Sciacca

SCIACCA. Nel quindicesimo sit in davanti l’ospedale Giovanni Paolo II del comitato civico sanità, è stato evidenziato ciò che da giorni ci chiediamo un po’ tutti, sia la gente comune che gli stessi operatori sanitari saccensi, ovvero il clamoroso e inspiegabile ritardo nella predisposizione del presidio di Ribera in Centro Covid, così come determinato dalle normative regionali già due mesi fa.

Come se l’emergenza fosse terminata, dal momento in cui l’assessore Ruggero Razza ha firmato il piano regionale anticovid per prevenire una seconda ondata che era da tutti annunciata, si è fatto quasi nulla per rendere la struttura riberese idonea alle nuove esigenze e pronta nel caso in cui l’ospedale S.Elia di Caltanissetta non avesse più posti disponibili.  

Il comitato civico, imperterrito, oggi ha sottolineato le consuete criticità, sempre le stesse fin dal giorno del primo presidio di protesta e sempre le stesse nonostante i numerosi confronti con i vertici Asp e le opinioni ottimistiche dei rappresentanti dell’organismo civico.

Ed è tornato a rivolgersi al commissario straordinario Mario Zappia con un documento in cui si chiedono tutte le risposte che ad oggi continuano a mancare. Tutto questo mentre il Giovanni Paolo II ospita pazienti Covid (due dei quali deceduti) e con il S.Elia di Caltanissetta, dove sono attualmente ricoverati pazienti saccensi, che con questo ritmo potrebbe non avere più spazi disponibili.

E non bisogna trascurare il fatto che gli accessi nei reparti No Covid all’ospedale di Sciacca sono diminuiti notevolmente, c’è preoccupazione da parte degli utenti di Sciacca e hinterland, nel prenotare servizi ambulatoriali. La gente preferisce gli studi privati per le visite ed i laboratori privati per le prestazioni diagnostiche.