Elezioni a Ribera, un candidato al Giorno: Matteo Ruvolo e il suo programma

RIBERA. La campagna elettorale per l’elezione del sindaco e del Consiglio comunale si appresta ad affrontare il rettilineo finale in vista del traguardo del 4 ottobre. Tracciamo il profilo programmatico di ogni singolo candidato e le liste che lo appoggiano.  Riteniamo che il programma elettorale sia alla base della scelta dell’elettore, ma anche un modo per monitorare, se eletto, il mantenimento di ciò che ha prospettato nel corso della campagna elettorale.

Il candidato a sindaco Matteo Ruvolo è sostenuto da cinque liste: Forza Italia, Fratelli d’Italia, Generazione Futura, Matteo Ruvolo sindaco, Diventerà Bellissima

Questo il programma:

Il presente programma elettorale nasce dalla ferma volontà di presentare all’elettorato un progetto serio e credibile di guida per Ribera, verso una comune e nuova idea di città: questa iniziativa politica vuole innanzitutto marcare la totale discontinuità rispetto alla precedente Amministrazione, che ha operato senza alcun reale progetto politico e ben distante dall’affrontare i problemi generali della nostra comunità, indifferente rispetto ai bisogni reali delle persone, delle famiglie e delle imprese.

Questo modo di amministrare la cosa pubblica, privo di visione e di prospettiva, non ha fatto altro che ingigantire gli effetti della crisi degli ultimi anni, facendo precipitare Ribera in uno stato di rassegnazione, torpore e sconforto: oggi, purtroppo, tanti nostri ragazzi non possono neanche sperare di avere un futuro nel loro paese, e molti di noi vivono con tristezza e disagio il confronto con le realtà territoriali dell’Hinterland, che negli scorsi decenni vedevano Ribera come un esempio da seguire ed imitare, mentre adesso ci hanno tutte abbondantemente superato in servizi, risorse e qualità di vita.

L’ obiettivo primario del sottoscritto e della sua coalizione sarà quello di far tornare nei riberesi l’orgoglio e la voglia di essere parte di una comunità attiva e vitale, che possa dare un futuro e prospettive di sviluppo sociale, economico e culturale ai nostri concittadini, a partire dai più giovani: Ribera deve tornare ad essere il paese di un tempo, capace di fare da traino per la provincia, approfittando delle proprie potenzialità ed energie che colpevolmente nel recente passato sono state trascurate per mancanza di progettualità e per superficialità.

Il nostro territorio ha enormi potenzialità climatiche, territoriali, paesaggistiche, storiche, oltre a tradizioni agricole, artigianali ed imprenditoriali alle quali l’Amministrazione deve fare da pungolo e supporto, piuttosto che da fardello come spesso è accaduto finora.

Si deve puntare sia sull’attrazione degli investimenti da parte dei privati (per i più avveduti le aree in crisi sono le migliori sulle quali investire), che sullo sviluppo e finanziamento dei progetti pubblici, a partire dalla Regione fino alla Comunità Europea.

Ma per riuscire in questa svolta servono uomini e donne capaci e motivati, che sappiano veramente fare “squadra” per dare un futuro alla nostra città: come infatti ci dimostrano tanti Comuni vicini, amministrare bene non è impossibile, anche in realtà difficili come quella agrigentina; dobbiamo tutti cambiare rotta, ed impegnarci nel rispetto e nell’interesse della collettività, prendendo spunto dai tanti esempi positivi che esistono, e semmai sforzandoci per fare ancora meglio.

ASPETTI SPECIFICI DEL PROGRAMMA

Vista l’attuale situazione di totale abbandono e degrado, il primo obiettivo è quello di tornare alla normalità, ossia alla gestione dell’ordinaria amministrazione, a partire dalla pulizia, il decoro e la manutenzione delle strade e dei beni pubblici.

Occorre per prima cosa rimettere in moto la macchina comunale, che in questi ultimi anni non è stata coordinata in maniera adeguata e funzionale: si dovrà procedere ad una immediata opera di ricognizione e razionalizzazione delle risorse umane del Comune, eventualmente anche rivedendo la pianta organica dello stesso, al fine di allocare impiegati e dirigenti nel migliore dei modi, secondo le rispettive professionalità e competenze, sia pur nel rispetto dei ruoli e delle funzioni in essere da integrare con attività di formazione; vanno potenziati, se non riattivati, Uffici strategici come quello per l’agricoltura, la pubblica istruzione, lo sportello “H”; devono inoltre essere incentivate quelle che oggi vengono definite le “best pratices” da parte della P.A., ma soprattutto stimolato e gratificato il personale in base ai risultati ottenuti secondo criteri di vera meritocrazia.

Bisogna tagliare costi e sprechi inutili, che oggi nessun Ente Pubblico può più permettersi, ed in quest’ottica vanno potenziate e sfruttate al meglio le moderne tecnologie (di cui il Comune è parzialmente già dotato), a partire da programmi informatici ed “app” dedicate: risparmiare sulle – sia pur limitate – risorse che il Comune oggi gestisce significa avere la possibilità di reinvestire in termini di progettualità, innovazione e servizi; in questo modo si può anche pensare di ridurre la tassazione per i cittadini, che oggi è ai massimi livelli (a fronte di servizi di bassissimo profilo) per causa della incapacità ed inefficienza nella gestione della cosa pubblica.

Il Palazzo Comunale diventerà la casa di tutti i Riberesi, mentre i cittadini dovranno poter rapportarsi con gli Uffici in maniera serena, sapendo che ottenere risposte e servizi adeguati in tempi celeri costituisce un loro diritto ed al contempo un preciso dovere dell’Amministrazione: invertire la rotta significa anche questo, nella ferma convinzione che un ambiente di lavoro efficiente e produttivo genera un circolo virtuoso con l’impulso al continuo miglioramento da parte di tutti i dipendenti, e quindi a cascata risultati positivi e concreti in favore della cittadinanza; insomma, il Comune va gestito da una Amministrazione organizzata, la quale deve dare all’esterno una immagine di efficienza, trasparenza ed imparzialità.

Per quanto riguarda il settore economico, tutto deve essere incentrato su un’idea ambiziosa e nuova di Città, attraverso la realizzazione di progetti anche di lungo termine, con particolare riguardo all’aggiornamento ed al riammodernamento delle realtà produttive ed imprenditoriali, ma soprattutto incentivando la nascita e lo sviluppo di Start Up innovative.

Si lavorerà per creare una vera e propria sede fisica, che possa funzionare da collettore e punto riferimento sia per le attività imprenditoriali esistenti che per le nuove, ma più in generale da centro servizi per le imprese, dotato di personale qualificato ed aggiornato, ed in grado di fornire supporto e consulenza sul piano burocratico, tecnico ed amministrativo: deve esserci uno sportello dedicato alla fase di consulenza ed istruttoria per i progetti su finanziamenti pubblici, in modo da dare soprattutto ai giovani la possibilità concreta di conoscere ed utilizzare al meglio i fondi che i diversi bandi pubblici mettono oggi a disposizione, e che si interfacci in maniera funzionale con gli uffici comunali preposti (i quali vanno a loro volta organizzati e potenziati, attraverso una vera e propria “task-force” finalizzata ad intercettare quanti più finanziamenti possibili attraverso la presentazione di progetti validi e concreti); la struttura va poi dotata di tecnologie moderne e funzionali quali, ad esempio, rete internet a banda larga, sale riunioni, stampanti 3D, e tutta una serie di servizi che le imprese ivi allocate possano utilizzare per la loro attività.

Andando ai singoli settori, ovviamente il pilastro trainante dell’economia riberese è, e dovrà continuare ad essere, quello agricolo, ma un programma di sviluppo concreto e moderno non può tralasciare altri fondamentali comparti che Ribera, per vocazione e caratteristiche, ha la possibilità di sfruttare in maniera adeguata (turismo, artigianato, commercio e servizi).

Relativamente all’agricoltura, i primi interventi dovranno riguardare il ripristino delle strade rurali, nonché l’impegno da parte dell’Amministrazione per massimizzare le risorse e ridurre i costi dei nostri produttori (utenze irrigue e tasse in primis).

Grazie all’impegno di tanti giovani riberesi e delle loro famiglie, per fortuna negli ultimi anni sono nate e si stanno sviluppando decine di nuove aziende agricole, legate direttamente alla produzione dei nostri prodotti, ed altre che si occupano della loro trasformazione e commercializzazione: l’Amministrazione deve impegnarsi con tutte le risorse disponibili per aiutare queste nuove realtà imprenditoriali, sia fornendo loro una corsia preferenziale per l’utilizzo del “centro servizi” alle imprese, che con altre iniziative settoriali specifiche.

Si dovrà infine operare di concerto con le realtà imprenditoriali e le tante aziende agricole del territorio, nonché con il Consorzio di Tutela “Arancia di Ribera DOP”, per sviluppare una più ampia rete commerciale su cui immettere i nostri eccellenti prodotti, a partire proprio dall’arancia ma non solo: è auspicabile infatti che venga incentivata la pluricoltura, e quindi la coltivazione di tanti altri prodotti che possano garantire una produzione in più periodi dell’anno, ed una maggiore diversificazione dell’offerta.

L’Amministrazione deve fare da supporto con iniziative programmate, quali campagne pubblicitarie mirate e altre attività connesse a fiere, sagre, convegni e quant’altro possa servire a far conoscere tutte le nostre eccellenze agro alimentari.

Ovviamente dovrà trattarsi di manifestazioni moderne ed innovative, in grado di attrarre esperti del settore, buyers nazionali ed internazionali, e comunque di far conoscere i prodotti ad un bacino d’utenza quanto più ampio possibile, soprattutto al di fuori del nostro ambito territoriale: tali manifestazioni, se adeguatamente organizzate, potranno contestualmente favorire lo sviluppo del turismo con ulteriore positiva ricaduta per l’economia di Ribera.

Altro settore in passato fondamentale per l’economia riberese, ma che oggi attraversa una seria crisi, è quello dell’edilizia: l’Amministrazione Comunale può fare molto per dare ossigeno al comparto, provvedendo in primo luogo all’aggiornamento degli strumenti urbanistici vigenti per renderli più semplici e funzionali, con l’obiettivo di dare impulso ad uno sviluppo nuovo ed organizzato del territorio.

Si deve riqualificare il centro storico, anche attraverso l’utilizzo di progetti legati a finanziamenti pubblici, incentivando la ristrutturazione degli immobili esistenti ed in particolare dei prospetti secondo criteri estetici e funzionali adeguati, e favorendo le attività commerciali che ivi già insistono o si allocheranno in futuro: la piazza deve tornare ad essere il salotto “bello” della nostra città.

Analogamente, va utilizzata e potenziata la villa comunale, intanto dotandola di personale adeguato che provveda stabilmente alla sua pulizia e custodia: occorre mantenerla aperta e fruibile per i cittadini, in particolare bambini, anziani e famiglie; vanno inoltre programmati costantemente eventi e manifestazioni che mantengano vitale il nostro splendido polmone verde, così scongiurando lo stato di degrado ed abbandono in cui la villa oggi si trova.

Di fondamentale urgenza ed importanza è provvedere ad una immediata ricognizione delle strutture scolastiche, al fine di verificarne l’effettivo stato, ed in particolare la capienza dei plessi effettivamente in dotazione delle scuole operanti su Ribera, nonché la sicurezza degli edifici e delle strutture connesse (quali ad esempio le palestre).

Attraverso piani mirati e intercettando specifici finanziamenti, bisognerà recuperare tanti immobili di pertinenza comunale oggi abbandonati o incompleti, eventualmente trasformandoli in spazi nuovi dei quali i cittadini potranno in qualche modo usufruire: basti pensare, solo per citare alcuni esempi, al vecchio mercato ortofrutticolo, al mattatoio comunale, al teatro comunale, alla casa anziani, etc. ….

Altro settore che deve essere sviluppato in maniera seria e coerente è quello del turismo, da aiutare abbandonando i soliti proclami e pensando piuttosto a progetti concreti, ma soprattutto compatibili con il nostro contesto storico e territoriale: per rimanere alle risorse già esistenti, basti pensare a due siti importantissimi dal punto di vista storico, quali il Castello di Poggio Diana e la Necropoli di C.da Anguilla, i quali devono essere resi fruibili ed inseriti in percorsi turistici dedicati, in modo da fornire una valida attrattiva per chi volesse visitare la nostra città.

Occorre incentivare, anche attraverso una politica intelligente di aggiornamento degli strumenti urbanistici (a partire dal piano regolatore) gli investimenti sul territorio riberese, e favorire la nascita di nuove strutture ricettive, quali B&B, agriturismi, fattorie didattiche o altre strutture comunque collegate al turismo rurale ed esperenziale.

Le contrade della campagna riberese, una volta dotate delle strutture adeguate, devono essere inserite in una rete turistica tematica, per introdurre il visitatore in percorsi di degustazione delle eccellenze agroalimentari del territorio, di conoscenza delle nostre tradizioni ed aziende agricole, in un contesto naturalistico di grande pregio quale è quello che Ribera può offrire: questo tipo di turismo, che è del resto la naturale vocazione del nostro territorio, è in fase di grande crescita e cattura oggi l’interesse da parte di tantissimi operatori del settore.

Si valorizzeranno i tanti gioielli naturalistici di cui Ribera è dotata, anche attraverso percorsi guidati e la creazione di piste ciclabili: pensiamo a luoghi come il Geo-sito della Gola del Lupo, l’Area attrezzata “Monte Sara”, la meravigliosa costa che va da Piana Grande a Capo Bianco (tra l’altro in quest’ambito sono già qualificati come Siti di Interesse Comunitario la riserva orientata e la foce del Fiume Platani, la foce del Magazzolo, Capo Bianco stesso).

Particolare attenzione dovrà essere data alle nostre borgate estive di Borgo Bonsignore, Piana Grande e Seccagrande, da sviluppare secondo le rispettive specificità: per le prime due, in un’ottica di salvaguardia e valorizzazione dello splendido contesto naturalistico ove esse insistono, va incentivata la nascita di strutture ricettive moderne ma compatibili con l’ambiente circostante.

Per quanto riguarda Seccagrande, che si è sviluppata nel tempo attorno al proprio centro abitato, occorre in primo luogo valorizzare e riorganizzare in meglio la fruibilità dello splendido lungomare, trovando soluzioni adeguate per il problema della viabilità e dei parcheggi (sviluppando un adeguato piano di utilizzo del demanio marittimo).

Più in generale, si deve lavorare per offrire tutta una serie di servizi legati al turismo, che possono e devono rendere gradevole il soggiorno nel nostro territorio per i turisti, mettendoci al passo con le realtà più organizzate: tutte attività che, oltre a invogliare la gente a frequentare Ribera, potranno diventare interessanti sbocchi di lavoro soprattutto per i giovani.

Collegati allo sviluppo del turismo sono certamente altri due settori dell’economia riberese che non vanno trascurati, ossia attività artigianali e commerciali.

Anche in questo caso, vanno supportate le aziende già operanti, ma al contempo bisogna incentivare soprattutto i giovani a portare avanti le vecchie attività e tradizioni, dando però un fattivo contributo verso l’innovazione, anche attraverso la nascita di quelle Startup innovative cui si è fatto già cenno.

Presupposto inscindibile del concetto di sviluppo del territorio in generale deve categoricamente essere la tutela dell’ambiente, sia urbano che naturale, da intendere quale opera di salvaguardia e mantenimento: troppe sono oggi purtroppo le criticità in questo ambito, dalla sporcizia e degrado nei centri abitati, al totale stato di abbandono ed incuria dell’ambiente circostante (basti pensare alle vere e proprie discariche a cielo aperto che si è oggi purtroppo costretti a vedere in tanti di quei siti che invece dovrebbero costituire il fiore all’occhiello del nostro territorio).

La problematica dell’igiene ambientale e del territorio va affrontata seriamente anche riguardo alla salute ed alla prevenzione, specialmente quella oncologica, che per tutti i moderni studi scientifici è in stretta correlazione con la prima.

Sempre in ottica di tutela dell’ambiente e dell’igiene, l’Amministrazione si attiverà per combattere il grave problema del randagismo, gravemente trascurato dalle precedenti amministrazioni: si dovrà attingere ai fondi messi a disposizione dall’Assessorato Regionale alla Sanità per il ripristino o la creazione di adeguati rifugi per i cani randagi e la formazione del personale addetto, nonché operare di concerto con gli uffici competenti dell’A.S.P. e le associazioni del settore, anche – e più in generale – al fine di sensibilizzare la nostra comunità ad un maggiore rispetto verso gli animali.

C’è insomma l’assoluta necessità di operare una totale inversione di rotta anche su questo fronte, e per ottenere risultati concreti sarà fondamentale approntare gli strumenti adeguati da parte dell’Amministrazione: si dovranno predisporre progetti specifici di recupero delle aree degradate, ed attivare strumenti razionali e moderni per lo smaltimento dei rifiuti (si può pensare ad un centro di compostaggio, che produca magari fertilizzante per uso agricolo); va ancor più incrementata e migliorata la raccolta differenziata, attraverso incentivi che possano premiare le pratiche ed i cittadini virtuosi (ad esempio per il riciclo della plastica, del vetro, etc.), mentre si devono individuare e sanzionare in maniera efficace eventuali trasgressori.

Altro strumento utile (sia per la pulizia, che – più in generale – ai fini di un’efficace gestione e controllo del territorio) sarà l’organizzazione attraverso squadre di quartiere, a partire dal personale addetto alla pulizia ed alla manutenzione.

Al contempo devono sicuramente essere i cittadini a dare il contributo fondamentale, ed in tale ottica l’Amministrazione si dovrà adoperare attraverso campagne di educazione e sensibilizzazione al rispetto delle regole e dell’ambiente, a partire dalle scuole e dai più piccoli.

Tutela dell’ambiente significa anche corretto utilizzo delle fonti di energia, soprattutto di quelle alternative, più moderne e con minor impatto ambientale: serve un vero e proprio programma a lungo termine, che va dalla corretta ed efficiente gestione dei rifiuti, all’incentivazione verso l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili (quali fotovoltaico ed eolico), che oltre a ridurre i danni all’ambiente sono oggi in condizione di assicurare pure rilevanti forme di ritorno economico.

In quest’ottica si può pensare ad uno sportello dedicato, con personale formato appositamente, che fornisca consulenza ai cittadini ai fini dell’accesso a finanziamenti collegati alle fonti energetiche rinnovabili (oggi vi sono tutta una serie di strumenti ad hoc con rilevanti risorse cui attingere, a partire dal fotovoltaico domestico); l’Amministrazione, dal canto suo, dovrà far diventare Ribera una città “green”, rinnovando e riammodernando essa stessa i propri edifici in un’ottica di riqualificazione energetica, sia attivando forme di partnership con aziende del settore, che con l’accesso a progetti e fondi mirati.

Nessuna rinascita economica può esserci, senza una rinascita sociale e culturale: Ribera – anche per la totale indifferenza ed inadeguatezza delle recenti Amministrazioni – negli ultimi ha colpevolmente trascurato tali fondamentali aspetti, così acuendosi quello stato di crisi, abbandono e degrado che il nostro progetto politico vuole con tutte le forze invertire.

Intanto, vanno incentivate tutta una serie di attività e manifestazioni culturali, attraverso interventi di programmazione anche a lungo termine, affinché queste siano sempre più fattori di crescita dell’individuo, ma anche di sviluppo sociale e di rafforzamento dell’identità culturale e delle tradizioni della nostra comunità.

Ovviamente vanno creati adeguati spazi di aggregazione, ove ci si possa riunire e confrontare, ed in quest’ottica sarà necessario completare la struttura del teatro comunale, almeno destinandone in maniera rapida una parte a tal fine.

Oggi Ribera vive una situazione paradossale: da un lato siamo per certi versi un’isola felice, dove sono presenti due Istituti ad indirizzo musicale (con ragazzi che ottengono brillanti risultati, vincendo decine di concorsi anche nazionali), ed un Conservatorio di altissimo prestigio a livello regionale; sennonché manca una struttura pubblica dove i cittadini (a partire dai giovani) possano fare attività fondamentali quali musica, concerti, teatro, etc.

Bisogna potenziare e rinnovare la biblioteca comunale, che deve tornare ad essere – come in passato – uno strumento di supporto per la formazione e la crescita culturale dei riberesi: vanno adeguati i locali, dotandoli anche di personale, mezzi tecnologici, e materiale didattico aggiornato.

In questo contesto occorre la massima attenzione verso il mondo dei giovani, pensando in maniera completa alle opportunità che Ribera deve saper offrire loro, anche ma non soltanto (come purtroppo si è colpevolmente fatto di recente) nell’ambito ricreativo: bisogna contribuire al loro sviluppo sociale e culturale, dando ai nostri ragazzi modelli positivi e solide prospettive di crescita; sarà fondamentale, ad esempio, favorire percorsi formativi e di indirizzamento al lavoro, ed in quest’ottica creare forme di collaborazione con Enti Universitari ed il mondo imprenditoriale e lavorativo.

Pensando soprattutto ai giovani si deve parlare anche dello sport, intanto occupandosi delle strutture sportive: alcune di esse sono state abbandonate e vanno recuperate, mentre altre devono essere ristrutturate e potenziate; attraverso progetti e finanziamenti mirati, si deve poi lavorare anche per la realizzazione di nuovi impianti.

Bisogna dare regole certe in tema di utilizzo degli impianti (tutti i cittadini devono avere la possibilità di fare attività sportiva presso le strutture comunali, ovviamente di concerto con le società interessate), ma soprattutto in materia di contributi alle associazioni sportive da parte del Comune (che vanno assegnati con la massima trasparenza e correttezza, secondo criteri prestabiliti in funzione anche del “servizio” reso alla cittadinanza, oltre che per meriti prettamente sportivi).

Particolare attenzione va prestata al settore della Sanità, e più in generale della salute dei nostri concittadini, partendo dal presupposto che in ambito locale il Sindaco è il primo e diretto responsabile: in quest’ottica, si metterà il massimo impegno per la salvaguardia del presidio ospedaliero, affinché questo venga mantenuto ed anzi potenziato; ed ovviamente, visto l’attuale stato emergenziale legato al COVID-19, l’Amministrazione dovrà garantire scrupolosamente il rispetto delle regole precauzionali e l’attuazione delle indicazioni e della normativa in essere.

Analogamente, bisognerà operare di concerto con i servizi sanitari territoriali, con i quali il Comune deve avviare forme di stretta collaborazione, a partire da studi epidemiologici sulle patologie maggiormente incidenti nella realtà riberese (ad esempio quelle oncologiche o legate all’autismo, presenti nel nostro territorio in percentuali preoccupanti), oltre a campagne di prevenzione ed educazione, anche in collaborazione con le Associazioni di Volontariato presenti nel territorio.

Ribera deve fare molto di più nel campo dei servizi sociali, a partire da chi ha più bisogno del nostro aiuto, ossia i disabili e le loro famiglie.

A tal proposito, il primo – e forse più serio – problema da risolvere è quello legato ai servizi scolastici (sia sotto l’aspetto dell’autonomia e comunicazione, che quello igienico / fisico): bisogna dotare tali servizi (senza i quali tanti bambini non potrebbero neanche andare a scuola) di risorse certe e stabili, e ciò va fatto attraverso una programmazione che consenta la loro attivazione annualmente e contestualmente all’inizio dell’attività scolastica; oggi, invece, tutto è lasciato all’improvvisazione, per cui spesso i servizi partono solo a fronte delle continue sollecitazioni da parte degli utenti, a singhiozzo ed in ritardo; si deve poi avviare una fase di reale e seria collaborazione con le associazioni (troppo spesso abbandonate, e costrette a sobbarcarsi da sole gli enormi problemi del mondo dei disabili).

Guardando più in generale alle fasce deboli della nostra società, si deve pensare ad una progettazione che consenta di intercettare quante più risorse e finanziamenti da dedicare a tale delicato settore, e collaborare con il mondo del volontariato (che conosce a fondo i problemi delle famiglie più bisognose) agendo in maniera trasparente ed imparziale.

Infine, tutto quanto ci proponiamo di fare per l’Amministrazione futura della nostra città deve essere realizzato attraverso forme di reale compartecipazione dei cittadini: per tutte le problematiche da affrontare si lavorerà di volta in volta ascoltando la gente, sostenendo le associazioni interessate presenti nel territorio e ben consapevoli che l’associazionismo è una fondamentale risorsa per la nostra comunità; verranno riattivate le consulte e incentivato l’aggregazionismo, coinvolgendo i comitati esistenti e stimolando la nascita di nuovi.