PRG, dalla tragedia alla farsa. L’amaro destino della nostra città in mano ad una politica assente

SCIACCA.

EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

Era destino che la vicenda del PRG si presentasse la prima volta in forma di tragedia, oggi di farsa.

Sono tutti incompatibili: sono incompatibili diversi assessori per il fatto che abitano a Sciacca, ossia hanno qui la casa e si sa chi possiede una casa è notoriamente incompatibile; sono incompatibili molti consiglieri comunali, proprietari di terreni anche se questi ultimi non sono stati minimamente sfiorati da mutamenti nella pianificazione, o magari perché hanno il cugino della cognata che è proprietario di un pollaio in qualche Contrada. Sono incompatibili dirigenti e funzionari tecnici del Comune, magari hanno presentato osservazioni allo schema di piano e poiché magari sono state accolte ritengono di doversi defilare, sono incompatibili impiegati, uscieri, autisti e perfino LSU stabilizzati e non ed articolisti.

Insomma il Comune di Sciacca è incompatibile. Mah! In realtà il problema è in parte politico (soprattutto) ed in parte di ignavia.

E’ politico perché questa Amministrazione oltre ad avere una scarsissima competenza in materia urbanistica non ha minimamente seguito le vicende del PRG nei vari organi ed uffici che a Palermo si sono pronunciati nel tempo. Ma soprattutto perché non intende difendere le scelte panificatori che avrebbero valorizzato alcuni terreni a chiara vocazione turistica o insediativa.

In una riunione tenutasi qualche giorno fa l’assessore Leonte avrebbe detto che l’amministrazione non avrebbe fatto nessun intervento a favore dei privati. Ma il referente politico-parlamentare di questa Amministrazione, ossia Michele Catanzaro, ha un’opinione? La vuole manifestare? E’ d’accordo con l’amministrazione?

Ma questo PRG da anni conteneva queste previsioni, perché Sindaco e Giunta non sono intervenuti durante la fase finale della progettazione o  della approvazione? A già erano incompatibili. Ma nessuno impediva loro, ed alla loro maggioranza di aprire su questo un dibattito. E qui arriva l’ignavia.

In realtà a questa corte dei miracoli non interessa un bel nulla del PRG, come delle Terme, come della villa comunale, come della viabilità delle strade e dei parcheggi, della pessima condizione portuale, così come di ogni altra cosa.

Su questo dovrebbe aprirsi un serio dibattito e dovrebbe farsi, se le varie opposizioni ne avessero la capacità, una seria mozione di sfiducia. Questa volta gestita con serietà, con quel minimo di serietà che è rimasto. Se è rimasto.