Ustica, Bonfietti: “In note Sismi no elementi su strage, menzogne servono a depistare”
USTICA. “Sono tre anni che queste persone continuano a diramare la stessa notizia, le stesse banalità e le stesse menzogne. Quelli sono incartamenti relativi a un’altra vicenda e che hanno dei livelli di segretezza previsti dalla legge, e se contenessero elementi relativi ad Ustica sarebbero già stati consegnati, da direttiva Renzi, all’Archivio di Stato, e sarebbero, dunque, visibili. Ma proprio perché non contengono nessun elemento relativo alla vicenda di Ustica, stanno lì e seguiranno il loro corso”.
Lo afferma, parlando con l’AdnKronos, Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione parenti vittime della strage di Ustica, commentando la lettera indirizzata da Palazzo Chigi a Giuliana Cavazza, presidente onoraria dell’associazione “ Verità per Ustica“, nella quale, come riporta La Stampa, si afferma che rendere pubbliche le note del colonnello Stefano Giovannone, capocentro del Sismi in Libano dal 1973 al 1982, che nei giorni prima della strage avvertiva il governo italiano degli imminenti pericoli che correva il nostro Paese soprattutto per mano dell’Fplp, arrecherebbe “un grave pregiudizio agli interessi della Repubblica”.
E comunque, aggiunge Bonfietti, “come precisa l’articolo della Stampa, i magistrati possono guardare queste carte, e allora non c’è nessun segreto, i magistrati hanno già visto questi incartamenti, credo di poter dire, e in ogni caso la procura di Roma ha ancora aperta l’inchiesta sugli autori dell’accaduto dopo le dichiarazioni di Cossiga, e dunque i magistrati possono leggere queste carte quando vogliono”.
Subito dopo, la presidente dell’Associazione parenti delle vittime chiosa: “E’ vergognoso e davvero insultante, dopo 40 anni di battaglie e dopo la presenza del Capo dello Stato a Bologna, dove ha auspicato insieme a noi che gli Stati stranieri collaborino per dirci i nomi degli autori della strage, che ancora ci si attardi con un titolo, quello dell’articolo, indecente e indecoroso e che richiama un mai esistito segreto di Stato sulla vicenda”.
C’è, dunque, per Bonfietti, “una contraddizione di termini, banalità, che serve solo a depistare. Ancora una volta siamo di fronte al depistaggio di queste persone, che non so chi siano ma bene o male si sono dichiarati, associazioni di Generali vari, che non so a quale malinteso senso di fedeltà ancora debbano rendere conto. Ma sappiano che lo Stato italiano e le istituzioni, magistratura, governo, Parlamento, hanno già dato la verità sulle cause della strage, arrivando a determinare che il Dc9 è stato abbattuto in un episodio di guerra aerea. Manca solo l’ultimo pezzo di verità”.
(Adnkronos)