A Ribera il PD si lacera. “Un partito dove l’appartenenza e la militanza non contano più”
RIBERA. “Quando l’Avv. Liborio D’Anna nel 2015 fu eletto unico consigliere nella lista del Partito Democratico e nel 2016, sollecitato da molti, fu eletto segretario del Circolo locale, mai avremmo pensato che nell’agosto del 2020, a ridosso delle elezioni amministrative, avremmo scritto una lettera del genere”. Inizia così la lunga riflessione dei componenti la segreteria del PD di Ribera, Liborio D’Anna, Enzo Santalucia, Giuseppe Musso, Paolo Zambuto, Maurizio Di Giorgi, Liborio Di Grado e Antonino Barbera
La querelle interna al PD la fa da padrona ad una campagna elettorale per le prossime amministrative di ottobre. Un inizio di campagna elettorale che scatena una guerra interna al PD e che crea fratture scvomposte.
Liborio D’Anna, Enzo Santalucia, Giuseppe Musso, Paolo Zambuto, Maurizio Di Giorgi, Liborio Di Grado e Antonino Barbera, tentano di far luce sulle “oscure le ragioni per cui i deputati Miceli e Catanzaro decidano di appoggiare con tale forza la candidatura dell’amico Montalbano piuttosto che incoraggiare la candidatura del proprio segretario cittadino a sindaco della Città di Ribera. Oltretutto in forza di un accordo, di cui gli stessi erano a conoscenza da tempo, in cui sia Art. 1 che Movimento Cinque Stelle avevano deciso di correre insieme, rispecchiando così la compagine governativa, ed entrambi avevano deciso di fare un passo indietro e sostenere la candidatura del segretario locale del Circolo Liborio D’Anna”.
Per i firmatari della nota, “diverse sono state le pressioni verso gli alleati per spingerli verso Montalbano, ma liberamente e coerentemente con la loro storia e le loro posizioni politiche, questi hanno sempre respinto tale appoggio manifestano ai deputati di volere invece appoggiare la candidatura dell’Avv. Liborio D’Anna segretario cittadino del PD”.
La dichiarazione di guerra. “Proprio alla vigilia dell’uscita della candidatura, prevista nella settimana di ferragosto, i deputati escono con un comunicato che attacca duramente l’operato della segreteria cittadina e dichiara di appoggiare l’amico Montalbano. Questo innesca una reazione a catena che porta il gruppo dirigente, dopo aver fatto richiesta ufficiale per l’attribuzione del simbolo il 13 agosto e non avere ad oggi ricevuto risposta, a recarsi il 17 agosto a Pedara (CT) per incontrare personalmente il Segretario Regionale del Partito Democratico, Anthony Barbagallo, per sincerarsi della situazione”, sottolineano Liborio D’Anna, Enzo Santalucia, Giuseppe Musso, Paolo Zambuto, Maurizio Di Giorgi, Liborio Di Grado e Antonino Barbera
Vuoto giuridico. I firmatari della nota stampa, fanno presente che “a causa della mancata celebrazione del congresso in provincia di Agrigento, non certo per colpa della segreteria riberese, ci si trova in una sorta di vuoto giuridico per cui, vista la presa di posizione dei due deputati, di cui uno oltretutto membro della segreteria nazionale, è in difficoltà e pertanto non intende attribuire il simbolo a nessuno e addirittura invita il locale Circolo a fare una lista civica. Tale decisone a giudizio della segreteria cittadina rappresenta una mortificazione di tutto il circolo e di chi in questi anni si è speso per mantenerlo in vita, nel bene e nel male, cercando di svolgere la propria attività, anche in consiglio comunale, nell’interesse esclusivo dei cittadini, anche affrontando battaglie dure e scomode”.
Noi all’opposizione. “Si è rimasti all’opposizione dal 2013 ad oggi, anche quando comode poltrone sono state offerte e ripetutamente rifiutate. Contrariamente a quanto fatto da altri, ora sostenuti dai deputati, che mai hanno sgradito lo stipendio corrisposto dall’amministrazione Pace e per i quali le scelte politiche negli anni sono state sempre caratterizzate dalla logica della convenienza”.
Oggi mettiamo un punto. “Oggi siamo qui per scrivere la parola fine. Se qualcuno voleva che il Partito Democratico non avesse un candidato sindaco e neanche una lista ci è riuscito. Bravi! Avete vinto! Siete i più forti! Due deputati messi insieme sono più forti di semplici cittadini. Avete voluto imporre a tutti i costi la candidatura dell’amico Montalbano, anche davanti ai no degli alleati ed il risultato che avete ottenuto è questo.
La paura di presentare un candidato PD. “Non riusciamo a capire realmente qual era la paura di presentare la candidatura a Sindaco del segretario cittadino Liborio D’Anna e cosa abbia spinto ad un attacco così forte per scoraggiarla in ogni modo e con ogni mezzo. Certo lo sappiamo, gli uomini liberi che non accettano diktat dall’alto danno fastidio. Avete tolto ai cittadini di Ribera la possibilità di votare per il Partito Democratico, la possibilità di votare per un sindaco del Partito Democratico, la possibilità di esprimersi sull’operato del circolo locale e del suo segretario, la possibilità di scegliere se promuoverlo o bocciarlo”.
Un partito dove l’appartenenza e la militanza non contano più. “Oggi la decisone è triste, ma l’unica possibile per non far mortificare ulteriormente un circolo che oggi deve fare a gara per il proprio simbolo con chi neanche appartiene al Partito. L’unica decisione per fare svegliare un partito che è destinato, continuando così, ad estinguersi. Un partito dove l’appartenenza, la militanza non contano più nulla. Un partito dove in questi anni è più il tempo che abbiamo passato a discutere e risolvere liti interne agli organismi che i problemi della città e del territorio, un partito dove due deputati escono pubblicamente in maniera così forte e scomposta contro la segreteria cittadina e decidono cosa fare, un partito dove un segretario regionale decide di non intervenire per mantenere un equilibrismo politico trincerando dietro un vulnus giuridico una decisione che è esclusivamente politica, un partito dove contano di più le parentele e amicizie personali con il deputato di turno che la militanza”.
Questo non è più in nostro partito. “Allora forse questo non è più il nostro partito. Forse non lo è stato mai e noi ci eravamo illusi che lo fosse. Forse è il tempo di lasciarlo a chi lo saprà gestire meglio di noi. Vogliamo ringraziare l’avvocato Nino Tornambè per Art. 1 e Vincenzo Rossello per il Movimento Cinquestelle per la disponibilità, la serietà e soprattutto la correttezza dimostrata, doti oggi più che mai rare in politica. Grazie per aver creduto in un progetto e alla persona del segretario cittadino Liborio D’Anna manifestando la volontà di appoggiare la sua candidatura. Ma a quanto pare ci avete creduto più voi che il nostro partito. Grazie ancora”.
Hanno vinto i bulli. “Ci dispiace per i tanti amici e militanti, ma non siamo riusciti a contrastare una forza più grande di noi. Non siamo riusciti con la sola forza dell’azione politica e del dialogo a fare quello che in tanti ci chiedevano. Hanno vinto i bulli questa volta, che adesso potranno vittoriosamente vantarsi nei circoli e nei bar perché sono riusciti a fare togliere il simbolo al segretario. Bravi!
Oggi perdiamo una battaglia, ma domani vinceremo una guerra. “Ma non vi preoccupate amici la nostra azione politica non si fermerà. Il gruppo del circolo di Ribera non mollerà e rimarrà compatto perché basato sull’amicizia e sulla condivisione di valori che vanno al di fuori dell’appartenenza politica. Oggi si perde una battaglia per domani vincere una guerra. Sarà una campagna elettorale dove siamo sicuri che alla fine saremo determinanti”.
La segreteria del Circolo del Partito Democratico di Ribera
Liborio D’Anna
Enzo Santalucia
Giuseppe Musso
Paolo Zambuto
Maurizio Di Giorgi
Liborio Di Grado
Antonino Barbera