Ati idrico commissariato, i sindaci: “Decisione inevitabile”. La Rocca Ruvolo annuncia dimissioni
AGRIGENTO. Sono ancora 15 i Comuni della provincia di Agrigento che non hanno ancora approvato lo statuto della nuova società consortile che dovrà gestire il servizio, e tra questi i due più grandi, il capoluogo Agrigento e Sciacca.
Dopo l’annuncio dell’inevitabile commissariamento da parte del governo regionale (lo ha annunciato oggi il presidente Nello Musumeci) oggi il consiglio direttivo dell’Ati idrico ha tenuto una conferenza stampa riconoscendo che se un commissario può fare meglio e più in fretta, che ben venga.
“Noi siamo contro i commissari – ha detto il presidente dell’Ati Francesca Valenti – ma se questo ci aiuterà ad accelerare allora speriamo che ciò possa risultare positivo”. a che si è svolta nella sede di via
Francesca Valenti, unitamente ai sindaci di Santa Elisabetta (Domenico Gueli), di Montevago (Margherita La Rocca Ruvolo) e di Grotte (Alfonso Provvidenza), hanno ritenuto inevitabile l’invio di un commissario per sbloccare l’iter del ritorno alla gestione pubblica dell’acqua.
Ma non tutti sono soddisfatti, vedi il sindaco di Montevago, Margherita la Rocca Ruvolo, che nel corso dell’in contro ha annunciato le dimissioni dal coniglio direttivo. “Quando abbiamo votato la società consortile, il 27 settembre 2019, tutti i sindaci eravamo tutti d’accordo – dice la deputata regionale – non so cosa sta succedendo, ci saranno delle resistenze nei consigli comunali, ma così non si può andare avanti”.
All’incontro erano presenti anche i responsabili delle associazioni “Centro consumatori Italia, Konsumer e Coordinamento Titano”.