(Dis)Info point piazza Friscia sempre chiuso: serve solo come “pipitusciu”. Anche il più elementare principio dell’accoglienza è alla deriva
SCIACCA. La garitta di piazza Saverio Friscia, come quella collocata a Porto Palermo, rimane chiusa. Doveva svolgere il ruolo di info point, ma è l’emblema di una scarsa cultura turistica da parte di chi ha in mano la delega specifica, appunto quella del turismo.
Anni fa furono commissionate 5 garitte. Dovevano essere collocate in varie parti “strategiche” della città essere al servizio della comunità, residente e ospite. Dei cinque, a testimoniare la pubblica inefficienza sono rimaste solo due garitte.
Quella di piazza Saverio Friscia dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’accoglienza, essendo proprio collocata nella porta d’ingresso al cuore cittadino. Eppure, metterla in funzione non richiede metodi internazionali, tipo quello di Bilbao fortemente citato dall’assessore al turismo Sino Caracappa al suo insediamento. Grandi idee, grandi innovazioni, grandi attese. Siamo al secondo anno del suo ruolo di assessore e la garitta chiusa è la rappresentazione plastica di una situazione immobile, come quella che graficamente rappresenta un encefalogramma piatto.
Ci sono elementi che rappresentano la base di una cultura turistica, dell’accoglienza. Come quella di offrire informazioni multilingue agli ospiti. Quella garitta, chiamata in modo impegnativo info point è la prova evidente di una situazione di bonaccia che tiene la barca sul punto nautico senza movimento. Tutto fermo, tranne parole spumeggianti che servono solo a celare, invano, l’inerzia di un settore chiave dell’amministrazione in una città che ama definirsi turistica.
Filippo Cardinale