Terme, ex sindaco Di Paola propone utilizzo fondi Ue post Covid

SCIACCA. Dopo essersi ripresi dalla sorpresa (ma per noi era già tutto previsto), adesso tutti cominciano a chiedere un confronto con i vertici della Regione Siciliana per tentare di capirne di più su cosa si sta facendo per le Terme di Sciacca.

Bisogna interrogarsi, e forse lo sta facendo anche la stessa Regione, cosa fare dopo che nessuno, complice l’emergenza Covid (ma era tutto previsto visto i contenuti del bando) ha partecipato al bando, quel bando che a molti non piaceva e che probabilmente non è risultato esattamente appetibile come si sperava.

Un bando che deve dunque essere rivisto e che come ha detto lo stesso assessore Gatano Armao potrebbe determinare pure una impostazione diversa del programma di concessione a privati.

Ieri abbiamo ascoltato con interesse l’intervento dell’ex sindaco Fabrizio Di Paola nella trasmissione domenica Focus di Radio Torre Macauda, condotta da Giuseppe Recca.

Di Paola ha esposto le sue riflessioni su ciò che potrebbe accadere, prendendo spunto da un passaggio delle ultime dichiarazioni dell’assessore Armao. Per Di Paola si deve seriamente pensare sia all’utilizzo temporaneo di alcuni beni del patrimonio termale che rischiano di subire un ulteriore degrado (vedi area bar o lo stesso albergo), e poi pensare di utilizzare anche per il rilancio delle Terme i fondi che arriveranno in seguito all’emergenza coronavirus.

La nuova situazione economica dovuta alla pandemia e il fatto che l’Ue ha stanziano ingenti risorse per l’Italia e la Sicilia – ha detto – può fare pensare ad una riproposizione di un intervento pubblico anche parziale per un patrimonio che ormai è tutto nelle mani della Regione. Il governo potrebbe stanziare somme attraverso ad esempio dei commissariamenti e fare funzionare ciò che può funzionare, in attesa di un piano di recupero che sta avendo però tempi lunghi”.