L’eterno litigio nel PD, Picarella attacca D’anna: “La coerenza politica avrebbe voluto che il segretario cittadino del PD si dimettesse”
RIBERA. Il Partito Democratico di Ribera mostra l’anima litigiosa tipica del partito. Dopo i missili lanciati ieri dalla segreteria riberese, capeggiata da D’Anna, oggi è Ina Picarella a mettere in campo i missili di risposta. Per la Picarella, “la coerenza politica avrebbe voluto che il segretario cittadino del Partito Democratico, dopo essere stato di fatto messo alla porta dalla coalizione del sindaco Pace, si dimettesse dall’incarico per manifesta incapacità”.
Picarella ricorda che la prima elezione del consigliere D’Anna “è avvenuta nella lista Ribera del Sindaco Pace, in quella storica campagna elettorale che i TG nazionali definirono “del sindaco civetta” e il PD del tempo rappresentato da Nino Tornambè invece “del sindaco dell’inganno”.
La narrazione di Picarella continua: “Dopo qualche anno abbandonò quella lista ed approdò nel partito di Alleanza per l’Italia divenendone segretario cittadino. Alle successive elezioni dopo aver aderito al PD si candidò in quella lista. Ora veniamo ai tempi più recenti dove mentre la consigliera Picarella ha sostenuto apertamente l’amministrazione uscente, il consigliere D’anna l’ha fatto di nascosto”.
“Dal giugno 2019 ha iniziato a partecipare a delle riunioni della coalizione dalla quale è stato cacciato, insieme agli esponenti della Lega. Infine come è ben noto ha partecipato alla presentazione del candidato espressione delle destre insieme (come nella foto che alleghiamo) ai rappresentanti di partiti politici di centro destra l’on. Di Mauro per tutti”, aggiunge Picarella.
Poi passa a spiegare l’iniziativa insieme a Sgrò: “L’iniziativa assunta da Picarella e Sgrò a nome della maggioranza degli iscritti, era ed è quella di uno sprone e uno stimolo ad unificare il centro sinistra per fare una battaglia vincente e non di pura testimonianza su un nome che tra l’altro è stato oggetto di discussione sul tavolo nell’unico incontro avvenuto ufficialmente. Dopo oltre un mese dalla defenestrazione del PD dalla coalizione e ad un mese dalla presentazione delle liste, con agosto di mezzo, in pieno stallo politico l’unica risposta che il segretario propone è quella di espellere degli iscritti, dimostrando ancora una volta incapacità a guidare un partito importante come il PD”.