Molla gli ormeggi la nave “quarantena” Moby Zazà. Allo Stato costa 1 mln di euro al mese
PORTO EMPEDOCLE. La nave Moby Zazà molla gli ormeggi e va via. L’armatore ha deciso di non prorogare il contratto con lo Stato, rinnovabile mese per mese, alla scadenza del secondo mese (circa un milione di euro per 30 giorni il costo). A bordo ci sono stati e ci sono ancora trenta migranti positivi al Covid-19
“Non è servita per lo scopo per cui era stata richiesta. L’immagine della nostra cittadina è stata devastata dall’identificazione della nave con Porto Empedocle che invece da mesi è Covid-free”, dice il sindaco di Porto Empedocle Ida Carmina.
L’avevamo voluta – spiega il sindaco di Porto Empedocle – per evitare che i migranti sbarcati a Lampedusa venissero trasportati, con traghetto di linea, senza aver effettuato tamponi o riscontri sul loro stato di non positività. Invece è stata utilizzata come ricovero, hotspot galleggiante per chi proveniva dalle Ong, con le conseguenze di cui tutti sappiamo. A bordo ci sono stati e ci sono ancora trenta migranti positivi al Covid-19 e l’immagine della nostra cittadina è stata, appunto, devastata dalla identificazione della nave con Porto Empedocle. Come se noi
fossimo focolaio, mentre invece grazie ai sacrifici ed alla disciplina dimostrata dai miei concittadini a Porto Empedocle non si registra un caso da mesi ormai è siamo Covid free”.
Già all’inizio del mese, subito dopo l’imbarco dei migranti soccorsi dalla Ocean Viking, che seguivano quelli salvati dalla Sea Watch, il sindaco era andata su tutte le furie evidenziando che la nave-quarantena veniva “utilizzata in modo diverso rispetto a quello che avevamo chiesto”. “Visto che è punto di trasbordo per le Ong, la nave si può spostare a Pozzallo perché è quella la rotta della Ong –aveva detto, il sindaco di Porto Empedocle – . Se i porti italiani non sono sicuri, non è che è sicuro solo quello di Porto Empedocle”- ha ribadito anche in trasmissioni giornalistiche nazionali”.