Emergenza rifiuti, la Valenti alla ricerca dei responsabili (peccato che in politica non paga mai nessuno)

Bordea 16 giu 2019

SCIACCA. Quanta pazienza devono avere i cittadini? Quante angherie devono sopportare oltre ai disagi? Fino a quando oltre al danno per la mancata raccolta dell’umido (ormai un preciso appuntamento settimanale) devono inghiottire la beffa di pagare bollette sempre più care?

Sono interrogativi ai quali lo stesso sindaco Francesca Valenti non sa dare una risposta ma è lei stessa inghiottita dal vortice di un sistema che a Sciacca è stato da sempre un bluff. Basti pensare che prima del Piano Aro, Sciacca, sede della “virtuosa” Sogeir non è andata oltre una percentuale della raccolta differenziata del 24%. Del resto, il carrozzone pubblico ha avuto sin dalla sua nascita una precisa connotazione politica. Basta pensare all’ascesa di Vincenzo Marinello, ras del Pd. C’è da inorridire quando si cita come esempio la gestione pubblica (basta guardare le terme).

Oggi, l’ira irrefrenabile del sindaco Francesca Valenti è andata in onda grazie al servizio giornalistico di Massimo D’Antono sull’emittente RMK. Un sindaco che ha indossato la maglia di centravanti di sfondamento e che per lunedì ha convocato un vertice tra tutti gli attori nella gestione dei rifiuti,  Sogeir in liquidazione, Sogeir Gestione Impianti, Srr, ditte che hanno in appalto la raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Un’ira che esprime tutta la sua preoccupazione per i disagi patiti dai cittadini, ma anche la paura che le prossime settimane estive siano caratterizzate da una emergenza rifiuti che si aggiunge alle altre. Un’ira che potrebbe sfociare anche nel richiesta di far pagare chi ha responsabilità. Ma qui il gioco è con la benda perché “il sistema” passa attraverso i sindaci che formano l’Assemblea e che con i soldi dei Comuni costituiscono il capitale del “sistema sbagliato”. E quando in gioco c’è la politica, si alza il muro di gomma.

“La situazione è intollerabile- ha detto il sindaco a Massimo D’Antoni-, e costantemente tutte le settimane non viene garantito il servizio e un turno di raccolta dell’umido salta. Il che non è possibile”. Il sindaco ammette di “avere avuto interlocuzioni fino a stamattina con tutti gli attori della filiera che riguarda i rifiuti solidi urbani, finanche con l’assessorato regionale, “ma ancora non c’è una soluzione”, motivo per cui questo contesto “mi fa preoccupare non poco”. Il sindaco ricorda che già “lo scorso 26 giugno avevo scritto alla Srr e a Sogeir Gestione Impianti chiedendo una relazione e soprattutto di conoscere quali azioni, quali attività, si stanno portando per evitare che ci sia un’emergenza sul fronte rifiuti in piena estate. Questa soluzione non è stata ancora trovata- continua il sindaco- e questa cosa, per che mi riguarda, non può essere più tollerata”.

Dunque, adesso si attende la riunione di lunedì “in contraddittorio”. Ognuno, cioè, deve dare spiegazioni convincenti, ma anche soluzioni, altrimenti si va avanti in modo duro, facendo emergere le responsabilità che dovrebbero portare a far pagare il conto a chi ne è artefice. Insomma, “lo scaricabarile- rimarca il sindaco- non può essere accettato”, perché “il nostro Comune vuole sapere come deve affrontare le prossime settimane. Il nostro Comune  vuole garanzie affinché il servizio venga espletato senza disagi per la popolazione. Il nostro Comune vuole che non ci si trovi in emergenza igienico-sanitaria in piena estate”.

Ma qui la prima delusione perché “io stamattina queste garanzie non le ho avute e non mi fermo fino a quando qualcuno non mi dia adeguate risposte”. Il sindaco ha detto che p”pur non essendo di sua competenza, lo scorso maggio ho fatto di tutto per evitare l’emergenza rifiuti e ho ringraziato l’assessore regionale Pierobon che è stato molto vicino alle esigenze del Comune di Sciacca e del territorio. Adesso, però, quello che è stato fatto, e che è stato fatto in via di assoluta straordinarietà e di urgenza, non ha trovato una soluzione e siamo ancora in quella soluzione. Sono passati due mesi e nulla è stato fatto dai soggetti che, invece, dovevano risolvere le criticità”.

Filippo Cardinale