Residence Torre Macauda: senza acqua e senza rendiconti 2015-2019. Proprietari vogliono consegnare le chiavi al Tribunale
SCIACCA. E’ fin troppo facile definire la vicenda del residence Torre Macauda un’odissea che non vede fine. I proprietari delle centinaia di villette si trovano ad affrontare varie situazioni che sono un ginepraio dal quale sembra impossibile uscirne. La conclusione delle vendite fallimentari con l’acquisto da parte della Libertà Immobiliare del complesso alberghiero, l’acquisto del centro servizi (piscina grande, campi da tennis, etc) da parte della CRM Broker, di lotti di villette da parte di privati, doveva segnare la svolta per un rilancio del complesso residenziale e alberghiero. Così non è stato, anzi, forse è stato l’inizio di un “inferno” dove i proprietari delle villette subiscono anche la mancanza di erogazione dell’acqua per due anni. Ancora oggi, le villette sono col rubinetto asciutto.
Vi sono vari fronti aperti, ma è anche vero dire che non c’è quell’amalgama tra le centinaia di proprietari necessaria per fare “squadra” e rendere forte e determinate un’azione che possa porre fine alla vicenda.
Vi sono, abbiamo scritto, diversi fronti aperti. La questione dell’acqua, dei contatori, della gestione condominiale, del centro di servizi acquistato e gestito dalla Crm Broker. Vi è un fronte aperto particolarmente delicato: la gestione condominiale 2011-2014 i cui rendiconto sono stati impugnati da parte di un proprietario. Segue la via giudiziaria. Ma non termina qui perchè ancora oggi non sarebbero stati approvati i rendiconti degli anni 2015-2016-2017-2019-2019. C’è chi richiede con forza il dettaglio di spese sostenute per centinaia di migliaia di euro sotto diverse voci che vanno dalle manutenzioni al pagamento dei tributi. Proprietari che si sarebbero trovati a pagare due volte l’Iva sull’acqua (quando viene erogata): una prima volta da Girgenti Acque alla Libertà Immobiliare, la seconda volta dalla Libertà immobiliare al Condominio che spalma sulle quote.
Domani è convocata un’assemblea che, come capita, non produce risultati. Alcuni proprietari sembrano disinteressati alla cura dei propri interessi. Anche il Prefetto Dario Caputo è intervenuto sulla questione dell’acqua lo scorso giugno 2019.
Situazioni diverse lamentate dai proprietari. Una di queste riguarda anche, nella vendita dei beni, l’acquisto del centro servizi da parte della Crm Broker. Sarebbe stato più naturale che la Libertà Immobiliare acquistasse oltre all’albergo anche il centro servizi e rendere omogeneo l’investimento e la gestione che, adesso, si è complicata ancora di più.
Un gruppo di proprietari, colto dall’esasperazione, è intento a consegnare al Tribunale di Sciacca le chiavi delle villette che hanno acquistato con le aste fallimentari.
LA FRANA E L’INIZIO DEL CALVARIO PER LE 311 FAMIGLIE. Nel mese di novembre del 2016, a seguito di una frana della falesia agrigentina, si verificava una prima inondazione che procurava danni alla conduttura idrica e al depuratore della struttura alberghiera tali da comprometterne la funzionalità, non consentendo più lo scarico delle acque reflue: come conseguenza ditale evento, alle 311 famiglie proprietarie delle villette ricomprese nel residence non veniva più garantito l’approvvigionamento idrico; ciò causava enorme disagio al punto da costringere gli sfortunati proprietari ad abbandonare le abitazioni, rinunciando alla stagione di villeggiatura, anche nel 2018.
DAL 30 NOVEMBRE 2016 AL 23 GIUGNO 2017, il villaggio turistico rimaneva chiuso: i legittimi proprietari venivano di fatto sfrattati dalle proprie abitazioni per un periodo di sette mesi.
LA SECONDA INONDAZIONE DEL MARZO 2018 . Questa peggiorava la già critica situazione del depuratore e della conduttura idrica: il villaggio veniva nuovamente chiuso sino ad oggi, negando ai proprietari il godimento delle proprie abitazioni.
IL VINCOLO DEL GENIO CIVILE: ACQUA SOLO PER USI IRRIGUI. A seguito della normativa introdotta nel 2018, gli uffici del Genio Civile – che nel corso degli anni avevano autorizzato l’utilizzo dell’acqua – ponevano un vincolo, obbligando la società ad erogare l’acqua esclusivamente per usi irrigui: veniva, di fatto, interrotto l’approvvigionamento idrico al residence, bloccando di conseguenza le attività della stagione.
NELL’OTTOBRE 2018 SI ACCERTA LA MANCANZA DELL’AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO. Nel mese di ottobre del 2018 veniva nominato un nuovo amministratore della Comunione del residence che accertava la mancanza dell’autorizzazione allo scarico, evidenziando al contempo la necessità di ripresentare la pratica per ottenere l’autorizzazione perduta, non prima di aver effettuato alcuni lavori essenziali all’interno del depuratore.
UN DEBITO DI 150 MILA EURO CON GIRGENTI ACQUE. Il nuovo amministratore prendeva atto di una situazione debitoria lasciata dalla precedente gestione societaria nei confronti della Girgenti Acque S.p.A. La SGHR e la Salento Travel – società che gestivano il residence negli anni 2012-2013-2014 – avevano maturato un debito pari a 150.000 euro nei confronti della S.p.A. che, accertato il debito, aveva bloccato la fornitura idrica al residence; nel mese di novembre 2018, accertato che l’ultimo bilancio approvato risaliva al 2011, l’amministratore approvava i bilanci 2011-2014 e il bilancio preventivo 2018.
SI AFFIDANO LAVORI ALLA DLB TEK. L’amministratore della Comunione del residence, d’intesa con la Libertà Immobiliare S.r.l. ha incaricato la ditta DLB TEK di Menfi di effettuare i lavori al depuratore e alla conduttura, ritenuti essenziali per il rilascio del rinnovo dell’autorizzazione allo scarico: passaggio necessario senza il quale la Girgenti Acque S.p.A. non ripristinerà la fornitura idrica; sembrerebbe che tra Siciliacque S.p.A. e la società Libertà Immobiliare S.r.l. sia stato trovato un’intesa sul contenzioso di 150.000 euro di fornitura idrica non pagata.
COSTITUZIONE DI UN CONSORZIO. Sarebbe imminente la costituzione di un consorzio denominato Macauda, costituito dalla Libertà Immobiliare S.r.l. e dalla CRM Broker, al quale i proprietari delle villette saranno liberi di aderire singolarmente. Ma questa soluzione non trova consenso. Il costituendo consorzio avrebbe il compito di gestire il servizio idrico, compreso il depuratore. Secondo i proprietari, la costituzione del consorzio da parte di Libertà Immobiliare S.r.l. comporterebbe un aggravio ulteriore delle spese a carico dei proprietari delle abitazioni i quali, per avere garantita l’erogazione dell’acqua, saranno costretti a pagare le quote associative annuali, la quota una tantum a fondo perduto e il costo dell’acqua che sarebbe venduta al metro quadrato e non al metro cubo. Qualora detto consorzio venisse costituito, non potrebbe utilizzare la rete idrica già esistente, necessitando di una nuova rete, distinta da quella della comunione del residence, per erogare l’acqua secondo le prescrizioni del regolamento ai comunisti a consumo.
Tra l’altro, la Libertà Immobiliare S.r.l. in quanto proprietaria del depuratore, dell’acquedotto delle acque potabili di Salinella e dei pozzi di Tranchina è gravata da una servitù che le impone di fornire l’acqua dietro corresponsione di un prezzo a consumo; la possibilità per i proprietari delle villette di aderire singolarmente al nuovo consorzio che avrà il compito di gestire il servizio idrico e il depuratore del residence comporterebbe una violazione di quanto prescritto dal regolamento della comunione del residence e realizzerebbe, al contempo, una violazione di quanto prescritto dalla sopra citata servitù.
Una storia lunga, complessa che prende le sembianze di un ginepraio. Di certo c’è che è interesse dei proprietari ristabilire equilibrio e trasparenza nella gestione, valorizzare i propri beni, ma soprattutto godere delle loro villette.
Questa è solo una sintesi, ma è soprattutto la richiesta dei proprietari di porre fine all’odissea e rilanciare il residence come è giusto che sia. Del resto, 1500 persone portano anche indotto a Sciacca. Forse, anche il Comune dovrebbe farsi soggetto interlocutore e fare da arbitro per comporre un mosaico che ha troppi tasselli sparsi, disallineati, indecifrabili.
Filippo Cardinale