L’ospedale non riprende ancora la normalità, Bilello: “Servono fatti e non parole”

SCIACCA. Sul mancato ritorno al regine di normalità delle attività dell’ospedale di Sciacca, oggi interviene il consigliere comunale Teresa Bilello per evidenziare che occorrono “azioni concrete e tangibili”. Insomma, basta alle parole, specie quelle che già da tempo assicuravano un avvenuto ritorno alla normalità.
Teresa Bilello condivide “le preoccupazioni del Comitato Civico per la Sanità” perché “tutti i cittadini, sia saccensi che dell’hinterland, vedono ogni giorno l’ospedale di Sciacca languire in termini di servizi e risorse umane.”  Bilello chiosa che “dopo l’emergenza Covid, l’attività a pieno regime al Giovanni Paolo II non accenna ancora a riprendere”, e sostiene che ancora oggi “l’organico è carente in tutte le unità operative”.
Billello sollecita l’Asp a provvedere ad attivare i servizi ambulatoriali, compresi DH e DS; a ridare piena funzionalità a tutte le unità operative; ad acquistare le apparecchiature biomedicali necessarie; a completare le unità operative, dalla Stroke Unit alla camera calda e astanteria con le linee di monitoraggio; a incrementare il personale medico, infermieristico e ausiliario; a risolvere definitivamente l’atavico problema delle zanzare; a istituire il servizio H24 del centralino di presidio”.
A questo punto, c’è da augurarsi che il periodo commissariale abbia fine, anche anticipando la fine del mandato rispetto alla data prevista (31 luglio). C’è l’esigenza, e siamo convinti che in merito i manager Mazzara e Mancuso abbiamo piena consapevolezza e volontà di fare, che il Giovanni Paolo II esca pienamente e subito da una fase di emergenza che non c’è, con una provincia i cui contagiati ha la cifra di 1.
All’ospedale di Sciacca non è mai stato ricoverato un paziente infettato da covid, anche perché la struttura ospedaliera manca del  reparto di malattie infettive. Una emergenza, con tanto di invio di commissario per l’emergenza Covid per gli ospedali di Sciacca e Ribera, che ha di fatto paralizzato le attività dei reparti, fatta eccezione per interventi su pazienti no covid ritenuti urgenti. Una struttura blindata ma che non ha mai avuto un ricovero da covid, appunto per la mancanza del reparto di malattie infettive.
Un’emergenza che ha visto, però, affievolire l’erogazione dei servizi sanitari per le patologie ricorrenti e che abbracciano una platea di utenti che si aggira su 200.000 cittadini. Adesso è urgente il ritorno alla normalità dell’ospedale, cosa già annunciata da tempo dal commissario per l’emergenza covid, ma della quale il territorio non percepisce.
Filippo Cardinale