Presunto caso di malasanità, l’Asp di Agrigento impugna sentenza del tribunale di Sciacca
SCIACCA. L’Asp di Agrigento ha impugnato una condanna del tribunale di Sciacca relativa ad un presunto caso di malasanità. L’autorità sanitaria dovrebbe pagare un risarcimento di 877 mila euro.
Il risarcimento del danno ha superato due gradi di giudizio, Tribunale di Sciacca e Corte di Appello di Palermo. Il risarcimento è stato chiesto dai familiari di una persona deceduta nel 2009 all’ospedale di Sciacca.
Il 27 luglio del 2015 il tribunale di Sciacca decise la condanna dell’Asp di Agrigento al pagamento di 877 mila euro. I fatti risalgono ad una citazione del 2010, moglie e i figli di un uomo deceduto il 22 luglio del 2009 chiedevano la condanna al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale quantificato in complessivi 901.800 euro.
L’uomo era stato ricoverato in Chirurgia del presidio ospedaliero di Sciacca per poi essere trasferito all’unità operativa di Urologia con diagnosi di “colica renouretale destra” con condizioni cliniche in aggravamento tali da causarne il decesso per shock ipovolemico.
Nel 2015 la sentenza di primo grado del tribunale di Sciacca che ha condannato l’Asp. Sentenza successivamente confermata (Lo scorso marzo) dalla Corte d’appello di Palermo con il rigetto del ricordo. Oggi l’Asp di Agrigento ha deciso di impugnare la sentenza in Cassazione per ottenere la riforma, in tutto o in parte.
L’atto di citazione venne trasmesso alla compagnia di assicurazione all’epoca garante dell’azienda sanitaria. La compagnia, nell’ottobre del 2010, fece sapere però di non poter assumere la gestione del sinistro. L’Asp conferì incarico di rappresentanza e difesa ai dirigenti avvocati con mandato di chiamare in garanzia la compagnia che, nelle more della definizione del giudizio di primo grado, è stata dichiarata in liquidazione.