Covid, in Sicilia “cancellati” 652 contagiati. Dopo l’errore della Regione ci pensa il Ministero a correggere i dati

SICILIA.  Miracolo straordinario? No, correzione di un dato che la Regione ha perpetuato nel tempo e nei bollettini emessi quotidianamente appariva, fino a ieri, una situazione ben lontana dalla realtà. La differenza è notevole, anzi sconcertante perché gli attuali contagiati ad oggi non sono più 805 ma solo 153. Una differenza di 652!

Oggi la Regione, mentre scriviamo, non non ha ancora diffuso il bollettino epidemiologico. Ma ci pensa il Ministero alla Salute.  Intanto, i casi complessivi dall’inizio della pandemia ad oggi sono 3.070 casi (e non 3.467 come comunicato dall’ultimo bollettino di mercoledì), con un calo di 397 unità. Tre i nuovi contagi da ieri (su 1.616 tamponi).

Nell’Isola i ricoverati sono 26 (di cui 5 in terapia intensiva), mentre 124 si trovano in isolamento domiciliare. Gli attuali positivi sono 150. Nessun decesso nelle ultime 24 ore, con un totale fermo a 280. I guariti sono 2.640.

Eppure, che qualcosa non ci convinceva c’era e noi del Corrieredisciacca.it lo abbiamo anche scritto sul nostro giornale.

Un primo articolo il 31 maggio https://www.corrieredisciacca.it/covid-gli-inesatti-numeri-della-regione-per-la-provincia-di-agrigento-la-situazione-reale-i-malati-sono-4-e-non-35/

Un secondo articolo ieri mattina https://www.corrieredisciacca.it/contagiati-in-sicilia-i-numeri-sfasati-dei-bollettini-della-regione-il-caso-della-provincia-di-agrigento/

Per quanto riguarda la nostra provincia agrigentina, più volte lo abbiamo sottolineato e scritto. La Regione fino al 17 giugno riportava 32 contagiati, mentre realmente sono 4 (1 a Sciacca, 1 a Canicattì, 1 a Raffadali e 1 a Campobello di Licata). Dunque, 8 volte in più. Una cifra davvero alta.

Ieri sera dall’ufficio stampa del Presidente della Regione viene diffusa una nota con la quale si tenta di mettere una toppa. “La Sicilia ad un passo dall’essere territorio Covid free. E’ il risultato del delicato processo di allineamento dei dati relativi all’emergenza Coronavirus curato dall’osservatorio epidemiologico dell’assessorato della Salute in collaborazione con i dipartimenti di prevenzione delle Asp. Tale procedura, condotta in maniera analoga anche in altre Regioni del Paese, è stata avviata già nelle scorse settimane per avere un quadro preciso della situazione relativa ai soggetti attualmente positivi. Ad oggi i soggetti attualmente positivi sono in totale 153 tra pazienti ospedalizzati e in isolamento domiciliare. Gli uffici siciliani trasmetteranno domani all’Unità di crisi nazionale il dato allineato”. Aggiunge una nota, per una sorta di giustificaziuone che “va ricordato che dall’inizio dell’emergenza, la Sicilia, attenendosi scrupolosamente alle linee guida ministeriali, oltre a trasmettere alla Protezione civile i dati provenienti dai laboratori, dagli ospedali e dai dipartimenti delle Asp, ha caricato i record su una piattaforma informatica predisposta dall’ISS. La procedura, appena ultimata, ha pertanto permesso l’allineamento dei due flussi tenendo conto delle progressive guarigioni cliniche di cittadini che sono stati singolarmente ricontrollati e dei tamponi.  Il dato, inoltre, è stato raggruppato per domicilio (e non per residenza).”

Un “allineamento” troppo tardivo considerata la differenza dei numeri e che ha scatenare dure reazioni come quella dei deputati del Pd Lupo e Gucciardi. “Ma come può il governo Musumeci avere sbagliato a contare i malati? Ci rendiamo conto delle conseguenze determinate da questo calcolo errato? In che mani è la Sicilia?”.  Poi aggiungono: “A causa del conteggio sbagliato si è determinato un allarme evidentemente sovradimensionato che ha portato alla paralisi delle attività commerciali con provvedimenti drastici di chiusura che in Sicilia sono andati anche al di là di quelli indicati dal governo nazionale. Ma cosa ancora più grave è che l’intero sistema sanitario regionale è stato ‘tarato’ sull’emergenza Covid più di quanto fosse necessario: questo ha spostato intere strutture e risorse sanitarie sulla cura al Coronavirus, rinviando o congelando gli interventi “ordinari” per patologie anche gravi. Così oggi ci troviamo con malati “non-Covid” che non sono stati curati nel modo adeguato, con esami rinviati, diagnosi tardive, ospedali ‘dedicati’ e non ancora ‘riconvertiti’ con enorme dispendio di fondi pubblici, liste d’attesa ingolfate, e ci vorranno mesi per un ritorno alla normalità. Questa vicenda-concludono- non può essere chiusa con un comunicato stampa: Musumeci venga immediatamente in Parlamento, si assuma le sue responsabilità e spieghi cosa è successo e soprattutto cosa si sta facendo per rimediare rapidamente a questo drammatico pasticcio a danno della salute e dell’economia dei siciliani”.

Filippo Cardinale

 

QUESTO L’ULTIMO REPORT DIFFUSO DALLA REGIONE CON I DATI ERRATI.