Più poteri a Musumeci in caso di emergenze. Approvate anche norme per la sburocratizzazione

Nello Musumeci, presidente della Regione Sicilia, durante la conferenza stampa con Attilio Fontana (non in foto), presidente della Regione Lombardia, al termine della firma del protocollo d'intesa sulla Sanità, Palermo, 22 ottobre 2018. ANSA / IGOR PETYX

PALERMO.  L’Ars approva la legge che dà pieni poteri al Presidente della Regione in caso di emergenze. L’approvazione della legge è stata possibile con il voto dei cinque ex grillini. La legge, oltre a dare pieni poteri include anche la possibilità di dichiarare lo stato di crisi.

In buona sostanza, si tratta di poteri speciali che includono la nomina di commissari e soprattutto permettono di derogare a tutte le leggi regionali vigenti. Il testo prevede che quando si verificherà una emergenza «che richiede immediata risposta» la Giunta può decretare lo stato di crisi che potrà durare 12 mesi prorogabili una sola volta per altri 12 mesi.

In questa fase, il Presidente disporrà di nominare, scegliendoli fra i dipendenti regionali, dei commissari che possono portare a termine opere e azioni finalizzate al superamento dell’emergenza. E, soprattutto, presidente e commissari avranno il potere di derogare alle leggi regionali e sostituirsi anche ai Comuni e alle Province. Si tratta di poteri che potranno essere usati, per esempio, subito per l’emergenza rifiuti e i beni culturali oltre che per superare la crisi legata al Covid.

Nella legge approvata ci sono norme per snellire la macchina burocratica. Si tagliano anche i tempi della burocrazia accelerando la realizzazione di opere pubbliche. Un un testo
frutto dell’accordo fra Forza Italia e i renziani . Alla fine l’intera legge è passata con 32 voti a favore e 24 contrari. Decisivi i 4 voti dei deputati di Italia Viva. Le norme sulla sburocratizzazione intervengono su appalti e iniziative imprenditoriali introducendo una generalizzazione del silenzio-assenso e allargando il campo dei requisiti autocertificabili quando si chiedono autorizzazioni.

Una volta scaduti i termini previsti per legge, si formerà il silenzio-assenso che però dovrà essere notificato dalla Regione. In pratica, si forma un atto che dà titolo per l’avvio dei lavori. Normalmente invece il silenzio-assenso si iscrive in una zona grigia in cui le imprese non sanno se si è formato o meno e se può bastare per dare avvio ai lavori.

Inoltre, con lo snellimento dei processi amministrativi , favorito anche dall’uso dei canali telematici, potranno essere ridotti i tempi per il rilascio dei permessi, per la liquidazione di anticipazioni di spesa e degli stati di avanzamento dei lavori nell’ambito di programmi finanziati o cofinanziati con risorse extraregionali.